Sid & Nancy

di Alex Cox (Gran Bretagna, 1986)

“Sid & Nancy” è un biopic da vedere al di là della propria passione verso il punk rock e i Sex Pistols, perché questa è soprattutto una controversa storia d’amore, una delle più estreme e autodistruttive mai partorite dal mondo della musica. Quello diretto da Alex Cox non è dunque un film incentrato sulla celebre band inglese, ma è un dettagliato resoconto sul tormentato rapporto tra Sid Vicious e la sua fidanzata americana Nancy Spungen, due personaggi irrequieti che si muovevano nella Londra decadente di fine 70s (splendide le atmosfere british di quel periodo, sulla scia di un celebre manifesto punk di alcuni anni prima, “Jubilee” di Derek Jarman).
La pellicola parte dalla fine: dopo che la bionda Nancy (Chloe Webb) è stata ritrovata senza vita nel bagno della sua camera, il suo compagno Sid (un eccellente Gary Oldman) viene interrogato dalla polizia come possibile responsabile di quel decesso. Le vicende poi tornano indietro fino alle origini del rapporto tra i due, quando Nancy (una groupie di Philadelphia) era entrata in contatto sia con Johnny Rotten che con lo stesso Sid Vicious, conoscendo entrambi nella casa di una loro amica in comune. Una volta scoppiata la scintilla, la relazione tra Sid e Nancy è un susseguirsi di situazioni davvero al limite (eroina a profusione, vomito, crisi isteriche e quant’altro), una tragedia annunciata che non poteva concludersi diversamente.
Mai come in questa occasione l’anarchia corrisponde al caos assoluto, un disordine mentale che non lascia scampo ai protagonisti delle vicende, distrutti dalla droga e da una quotidianità nevrotica e ingestibile, anche dal punto di vista sentimentale (“è l’amore che ammazza, mica la roba”). Un dolore autoinflitto che suona come un inno al nichilismo più disperato, dopotutto la ribellione punk era tale poiché veramente fuori controllo (mettere in gioco se stessi arrivando a superare i limiti imposti dalla società è sempre stato alla base di ogni controcultura). “Sid & Nancy” è dunque un film che affonda le sue unghie nel realismo più disarmante, catapultandoci dentro il cuore pulsante del movimento punk, senza necessariamente dover parlare di musica a tutti i costi (la colonna sonora è un contorno comunque importante).
John Lydon in persona (ovvero Johhny Rotten) ha sempre detestato questa pellicola, prima di tutto perché non fu interpellato da Alex Cox per una sua eventuale collaborazione. Tra le pagine della sua biografia, Lydon è stato molto duro nei confronti del regista: “se solo avesse avuto l’opportunità di parlare con qualcuno che conosceva veramente Sid. Veder sminuire così la sua vita mi fece davvero arrabbiare. L’ironia finale è che mi chiedono ancora del film e devo spiegare ogni volta che è tutto sbagliato. Si tratta della fottuta fantasia di qualcun altro, qualche laureato a Oxford che si è perso l’epoca del punk rock”. Una rabbia che possiamo comprendere ma che tuttavia non scalfisce minimamente l’essenza di questo piccolo classico di un cinema controcorrente fino all’ultimo fotogramma. Dove troviamo anche una giovanissima Courtney Love, impegnata in un piccolo ruolo. Perché la musica e il destino infame spesso corrispondono, nel bene o nel male.

(Paolo Chemnitz)

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One thought on “Sid & Nancy

  1. Bel film tutto sommato, sapevo della polemica di John Lydon, e forse Sid non era così, chi lo sa… ma il film è comunque bello nella sua tristezza. Gary Oldman merita un complimento a parte per la sua capacità di interpretare personaggi molto diversi.

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