
di David Moreau e Xavier Palud (Francia/Romania, 2006)
Durante la prima decade di questo secolo, il cinema francese ha ricoperto un ruolo di primaria importanza per il rilancio del genere horror, un passaggio obbligato che ha fatto la felicità di tanti appassionati. Non parliamo soltanto di pellicole estreme come “Alta Tensione” (2003), “À L’Intérieur” (2007) o “Martyrs” (2008), ma anche di inquietanti prodotti più vicini al thriller tout court, come ad esempio questo “Them” (in patria “Ils”), un film capace di inchiodarci alla poltrona in meno di ottanta minuti di visione.
Tratto da una (presunta) storia vera accaduta a una coppia austriaca in terra rumena, “Them” apre le danze prendendoci subito per la gola. Una madre al volante sta percorrendo in compagnia della figlia una strada secondaria poco frequentata: la sua auto però sbanda e finisce contro un palo, senza più rimettersi in moto. Mentre comincia a diluviare, qualcuno là fuori sta minacciando la vita delle due malcapitate, circondate dal buio e da una presenza invisibile che mette davvero a disagio. Questo episodio si ricollega a ciò che accadrà da lì a poco a Clémentine e Lucas, lei insegnante di francese in una scuola di Bucarest, lui invece scrittore. I due vivono in una remota villa isolata in mezzo al bosco, il classico luogo dove se hai bisogno di aiuto, puoi star certo che non ti sentirà nessuno. Quando arriva la notte, una serie di rumori sospetti svegliano i nostri protagonisti, è l’inizio di un incubo destinato a chiudersi nel modo più amaro e cinico possibile.

Tra i tanti titoli che affollano il famigerato filone home invasion, “Them” si rivela uno dei più interessanti, prima di tutto perché evita di mostrare il volto e la fisionomia degli invasori, puntando invece sulla loro impalpabile presenza, fatta di ombre o di segnali luminosi (inizialmente può tornare in mente il cinema d’assedio di John Carpenter, soprattutto gli espedienti da lui utilizzati per “Distretto 13: Le Brigate Della Morte”).
Se durante le battute conclusive i registi David Moreau e Xavier Palud avessero mantenuto questo approccio privo di punti di riferimento, “Them” non si sarebbe sgonfiato come un palloncino (una volta svelate le carte, la suspense perde inevitabilmente qualche colpo). Ma in linea di massima la pellicola regge molto bene, merito soprattutto di un latente senso di minaccia e di oppressione che viene costantemente supportato da una fotografia fredda e cupa. Basta dunque una trama veramente esile per raccontare un evento dai contorni raccapriccianti, dove l’istinto di sopravvivenza può ben poco davanti a un orrore quasi metafisico. “Them” è angoscia allo stato puro, ovvero tutto quello che un prodotto di taglio home invasion deve essere in grado di trasmettere.

(Paolo Chemnitz)
