
di William F. Claxton (Stati Uniti, 1972)
La fantasia è un ingrediente irrinunciabile per realizzare il più bizzarro dei b-movie: non basta però avere un’idea folgorante se mancano i mezzi necessari per poterla metterla in scena dignitosamente. Inoltre, siamo proprio sicuri che quella dei conigli assassini sia una trovata geniale? Di film con protagonisti degli animali killer ne abbiamo visti a palate, in questo caso però le dinamiche in stile eco-vengeance vanno a farsi benedire non appena escono allo scoperto questi simpatici (qui neanche tanto) lagomorfi. Perché qui si ride, ma dalla disperazione.
Alla regia di “Night Of The Lepus” (questo il titolo originale) troviamo un certo William Francis Claxton, all’epoca specializzato nei western ma soprattutto nei telefilm (sessantotto puntate de “La Casa Nella Prateria” le ha dirette lui!). Qui la location rurale non è poi così differente, poiché ci troviamo in un paesino sperduto dell’Arizona, dove l’enorme proliferazione di questi animali ha ormai messo in ginocchio le coltivazioni di molte fattorie: tocca dunque al ricercatore Roy Bennett trovare una soluzione adeguata al problema, solo che il suo antidoto antifecondazione sortisce degli effetti collaterali imprevisti, trasformando questi piccoli (pseudo)leprotti in grossi pupazzoni galoppanti piuttosto aggressivi (gli effetti speciali sono davvero artigianali, tra conigli domestici filmati davanti a dei modelli in miniatura e – udite udite – attori infilati dentro dei costumi da coniglio!).
Se la parte iniziale non è poi così malvagia, la pellicola scivola clamorosamente nel trash quando cominciano le scorribande di questi animali, tra esasperanti riprese in slow motion e uno script praticamente inesistente. La buona volontà di girare un prodotto di genere si intravede tutta, ma la confezione è povera e l’approccio del regista tende a prendersi troppo sul serio, quando in realtà un po’ di sana autoironia avrebbe giovato al risultato finale.
Ma parliamo di questi animali dai dentoni ben sviluppati: scegliere loro non si è rivelata una mossa del tutto azzeccata, perché anche se li fai diventare dei giganti, saranno pur sempre dei batuffoli a quattro zampe e non delle cazzo di tarantole, dei millepiedi o altri schifosissimi insetti che tanto ribrezzo ci provocano anche a dimensione naturale. Niente da fare quindi, accontentiamoci della bella locandina, di un cast abbastanza valido (c’è persino Janet Leigh) e di quelle irripetibili atmosfere che si potevano respirare solo una volta: sul resto invece, meglio metterci una pietra sopra.

(Paolo Chemnitz)

Un B-movie brutto e pieno di errori, ma che al contrario di tanti brutti B-movie almeno ci provava a fare qualcosa, a fare del suo meglio. Tempo fa ci feci una recensione se ti interessa: https://mymadreams.com/2020/06/13/la-notte-della-lunga-paura/
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Sei grande,è incredibile che tu conosca tanti film. Ho a casa migliaia di Dvd e vhs ma nonostante tutto credo di aver visto un centesimo dei film che hai visto tu. Sono ammirato. P.s. wanted deep red,the exorcist 😉😉😉
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Grazie ancora per i complimenti. Lo so bene che vorresti due retrospettive su Profondo Rosso e L’Esorcista, ma la logica mi porta sempre a proporre qualcosa di nuovo rispetto a titoli fin troppo dibattuti in passato. Non appena mi verrà voglia di rivederli (perché per scrivere di un vecchio film ho bisogno sempre di un rewatch fresco di giornata), ne parlerò volentieri. Abbi pazienza, i classici li inserisco con il contagocce rispetto alle novità (ma prima o poi ci saranno tutti)
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Mi devi perdonare se te l’ho chiesto ancora è solo che,trattandosi di due dei miei film preferiti in assoluto, mi faceva piacere leggere cosa ne pensavi . Prenditi tutto il tempo che vuoi,figuriamoci. Anzi è proprio attraverso le recensioni di film a me sconosciuti che ho la possibilità di colmare le mie lacune.
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