
di Sol Moreno (Panama, 2019)
Il cinema di confine continua a svilupparsi imperterrito nei paesi del centro-sud America, oggi infatti è possibile imbattersi persino nel primo horror panamense di sempre, un traguardo importante che celebriamo con piacere su queste pagine: in attesa di (ri)vedere “Diablo Rojo” al Be Afraid Horror Fest, rassegna internazionale giunta alla seconda edizione che si svolgerà a Gorizia dal 18 al 23 dicembre 2020 (anche in streaming su Mymovies).
“Diablo Rojo” è un prodotto fiero e orgoglioso delle proprie origini, anche perché il titolo del film si riferisce al nome con il quale vengono chiamati i famigerati autobus che sfrecciano tra le strade di Panama, dei coloratissimi e spericolati pulmini gestiti interamente da privati. Si prospetta terribile la notte per l’autista di uno di questi bus, poiché lui e altri quattro malcapitati (tra cui due poliziotti e un prete) si ritrovano a dover combattere una congrega di streghe e di cannibali nel bel mezzo dei boschi del Chiriqui, un luogo distante centinaia di chilometri dalla capitale. Tutta colpa di un incantesimo, dopotutto da quelle parti non bisogna mai sottovalutare il potere della magia nera.
“Diablo Rojo” parte molto bene, il ritmo è alto e si respira un po’ di sano folklore latino, sia nella singolarità dei luoghi che nella felice caratterizzazione di alcuni personaggi. Quando l’elemento perturbante si manifesta in tutta la sua potenza, la regista Sol Moreno (coadiuvata da J. Oskura Nájera) non ci risparmia nulla, tra demoni alati e altre creature della notte che ci ricordano ancora una volta quanto sia stato fondamentale per certi registi di oggi l’immaginario horror degli anni ottanta. La pellicola infatti paga un debito importante verso quel cinema, anche solo per un’attitudine da cartoon (in stile Sam Raimi) che ritroviamo soprattutto nell’utilizzo degli effetti.
Le ingenuità non mancano, sia in fase narrativa (la parte centrale è meno brillante) che nell’uso fin troppo invasivo della musica, ma stiamo parlando sempre di un piccolo film panamense, un lavoro piuttosto breve (neppure ottanta minuti) che trasuda pura passione per il genere: statene certi, c’è più anima in “Diablo Rojo” che in certi recenti prodotti americani fatti con lo stampino. Intrattenimento assicurato.

(Paolo Chemnitz)
