The Descent

thedescentdi Neil Marshall (Gran Bretagna, 2005)

Se soffrite di claustrofobia, state alla larga da questo film. Raramente il cinema horror ha sfruttato a dovere un’ambientazione di questo tipo, dove grotte e stretti cunicoli sotterranei rappresentano una sorta di labirinto senza vie di fuga, la location ideale per restare con il fiato sospeso nella speranza di trovare un raggio di luce che indichi l’uscita. Prodotto nel 2005, “The Descent – Discesa Nelle Tenebre” incarna l’auspicato salto di qualità per il regista di Newcastle Neil Marshall, già apprezzato tre anni prima per il simpatico e genuino “Dog Soldiers” (2002). Qui il budget diventa più sostanzioso, così come le ambizioni, per una storia tutta al femminile in cui il dramma personale entra in collisione con una situazione al limite della sopravvivenza.
Sarah (Shauna Macdonald) è reduce da un terribile incidente stradale in cui hanno perso la vita sia suo marito che sua figlia. Molti mesi dopo, la donna accetta l’invito delle sue amiche per un’avventura sui Monti Appalachi, una discesa speleologica alla scoperta delle meraviglie naturali nascoste in alcune cavità del sottosuolo. Quella che però in apparenza sembra un’esperienza per principianti, in realtà si rivela il peggiore degli incubi, poiché nel buio di quei cunicoli è facile perdere l’orientamento e la ragione: una situazione da classico survival movie (come se “Un Tranquillo Weekend Di Paura” fosse stato girato nelle grotte), solo che Neil Marshall dopo il giro di boa aggiunge al menu il fatidico elemento horror, in questo caso rappresentato da un gruppo di mostruose creature umanoidi che vivono tra quelle gallerie.
tumblr_magjwg6zge1qasdemo1_r1_500Le disavventure di Sarah simboleggiano l’elaborazione del lutto, un dolore superato attraverso la competizione femminile con l’amica/nemica Juno (Natalie Mendoza) ma anche per mezzo della rinascita da quel ventre di madre Terra ben raffigurato nelle battute conclusive dell’opera. Rapporti interpersonali e percorsi esistenziali che dunque occupano un ruolo importante nell’economia del film, il cui sviluppo sarebbe stato comunque intrigante anche senza ricorrere alla svolta creepy (come spesso accade, l’attesa è sempre più spaventosa rispetto al giocare a carte scoperte).
Al contrario di quanto si possa immaginare, neppure una singola scena di “The Descent” è stata girata al di fuori del Regno Unito. Inoltre per le sequenze nel sottosuolo sono state costruite ben ventuno grotte differenti, poi sfruttate al meglio grazie alle diverse angolazioni di ripresa e a un intelligente utilizzo delle luci: piccoli accorgimenti il cui risultato è sotto gli occhi di tutti, perché senza dubbio alcuno Neil Marshall è riuscito nell’impresa di realizzare uno degli horror britannici più accattivanti di inizio secolo. Godibile ma ovviamente inferiore il sequel del 2009 diretto da Jon Harris.

4

(Paolo Chemnitz)

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