[Rec]

recdi Jaume Balagueró e Paco Plaza (Spagna, 2007)

Se il 2020 è il nostro annus horribilis, c’è da dire che nel 2007 la finzione ne anticipava qualche contenuto in maniera piuttosto inquietante. “[Rec] – La Paura In Diretta” è infatti un falso reportage ambientato all’interno di un palazzo messo in quarantena, dove un gruppo di persone si ritrova suo malgrado rinchiuso insieme ad alcuni inquilini infetti da un virus di dubbia provenienza. Un morbo che trasforma questi individui in cani rabbiosi, capaci di contagiare anche solo con la saliva chiunque entri in contatto con loro.
A guidarci dentro questo edificio troviamo una giornalista di nome Ángela (Manuela Velasco), impegnata con il suo cameraman di fiducia in un programma televisivo che segue da vicino le operazioni notturne dei vigili del fuoco: nessuno può rendersi conto di quello che sta per accadere, anche perché a quanto pare c’è soltanto una vecchietta che urla barricata dentro casa e i pompieri devono solo sfondare la porta dell’abitazione per capire cosa stia succedendo. Ma una volta scoperte le carte, finiamo in trappola insieme a questi personaggi (alcuni abitanti dello stabile, un paio di poliziotti e i protagonisti di cui sopra), nessuno infatti può uscire da quel luogo fino a quando l’infezione non sarà contenuta. Altro che lockdown, molto peggio!
CircularBriskHadrosaurus-size_restrictedPur riprendendo la tecnica già utilizzata dai vari “Cannibal Holocaust” (1980) e “The Blair Witch Project” (1999), “[Rec]” è un film girato in digitale con grande personalità dalla coppia formata da Jaume Balagueró e Paco Plaza: se le riprese in molti casi sono (giustamente) traballanti, il gusto amatoriale visto in tanti altri prodotti simili usciti in quel periodo viene momentaneamente lasciato da parte. Qui si punta tutto sul realismo dettato dallo scoop giornalistico e sulla tensione, non a caso in meno di ottanta minuti sono condensate una lunga serie di situazioni ora claustrofobiche ora raccapriccianti (messe in scena senza alcuna esagerazione, anche quando entra in gioco il sangue). Inoltre l’ultima fase della pellicola riesce ancora oggi a terrorizzarci come si deve, un colpo di coda magistrale che a nostro avviso merita un pezzettino di gloria nella storia del cinema horror contemporaneo.
Ormai capita raramente di imbattersi in film realizzati attraverso il cosiddetto point of view, un linguaggio estetico sfruttato fin troppo durante il nuovo secolo: sotto questo punto di vista, “[Rec]” non solo ha fatto il botto (esistono ben tre sequel della pellicola), ma è stato persino clonato immediatamente dagli americani con un remake chiamato “Quarantine” (2008). Senza inventare nulla di particolare, i due registi spagnoli riscoprono l’essenza più cupa del cinema horror proprio nel cuore di un condominio di Barcellona, incollando la telecamera (la morbosità dei mass media) ai più sinistri sentori di paura e di morte. Il buio, i rumori, le urla, “[Rec]” assembla in presa diretta tutti gli ingredienti primordiali del terrore per metterci con le spalle al muro, in quella tromba delle scale dove si scatena un vero inferno.

4

(Paolo Chemnitz)

rec1

One thought on “[Rec]

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...