Tous Les Dieux Du Ciel

tous les dieuxdi Quarxx (Francia, 2018)

La grande stagione in cui l’horror estremo francese dettava legge è finita da un bel pezzo, eppure sporadicamente assistiamo a qualche piacevole impennata figlia proprio dei vecchi tempi. Il regista transalpino Quarxx (questo il suo nome da battaglia), dopo gli ottimi consensi raccolti in giro con il cortometraggio “Un Ciel Bleu Presque Parfait” del 2016, ha trasformato il suo short in una pellicola ancora più malsana, un’opera conosciuta anche con il titolo internazionale “All The Gods In The Sky”.
Simon Dormel (un convincente Jean-Luc Couchard) vive isolato in una vecchia e squallida casupola in mezzo alla campagna: il lavoro in fabbrica gli consente di sopravvivere e di badare alla sorella Estelle, una giovane donna completamente paralizzata e orribilmente sfigurata in volto. Il motivo per cui la ragazza è in queste condizioni lo apprendiamo fin da subito con un flashback che ci porta indietro nel tempo, alla causa del tragico incidente. Presto i sensi di colpa del protagonista iniziano a convivere con una follia travolgente, in cui entra in gioco addirittura l’arrivo di un evento apocalittico di taglio sci-fi, mentre le autorità iniziano a sospettare che dentro quella casa stia accadendo qualcosa di orribile.
“Tous Les Dieux Du Ciel” è un film allucinante, un trip mentale privo di punti di riferimento che si traduce in caos e pazzia elevati all’ennesima potenza. Quarxx butta in mezzo un po’ di tutto senza mai perdere il filo del discorso, tra depravazione (la scena assurda del gigolò), disturbante paranoia e un tanfo di morte che penetra fin dentro lo stomaco. Non mancano le citazioni al french horror che ha fatto storia, come ad esempio nella sequenza della vasca da bagno (un tributo neppure troppo velato per “Martyrs”), ma c’è anche un legame invisibile che mette in connessione il personaggio di Simon con i protagonisti di alcune pellicole che in passato abbiamo tanto amato: una è “The Living And The Dead” (dove la schizofrenia dilagante di James si traduce con un amore deviato verso una madre inferma), l’altra invece è “Take Shelter” (l’attesa di Curtis per un cataclisma che gli altri non avvertono). Quarxx però alza l’asticella dell’orrore, trasformando il tono drammatico dei succitati film in qualcosa di totalmente perverso.
Difetti ne abbiamo? Un paio e comunque relativamente importanti, ovvero un finale che gira eccessivamente attorno a se stesso (senza sferrare un vero colpo secco) e poi ancora quella bambina weird la cui presenza e interpretazione risulta a tratti forzata. Nulla di eclatante considerando il peso specifico dell’intero prodotto, il cui approccio denso di significati è solo in apparenza privo di appigli al mondo reale. “Tous Les Dieux Du Ciel” è un lavoro bizzarro e malato che schizza via senza alcun controllo, un discendente diretto di quell’horror transalpino che tanto ha dato durante gli anni zero del nuovo secolo. Adesso da Quarxx vogliamo altro.

4

(Paolo Chemnitz)

tous les dieux du ciel

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