Il Signore Del Male

il signore del maledi John Carpenter (Stati Uniti, 1987)

“Il Signore Del Male” (“Prince Of Darkness”) è un lungometraggio complesso e articolato che alterna grandi suggestioni teoriche a una sovrabbondanza di tematiche e argomenti trattati. Ma è anche il vero film apocalittico di John Carpenter, quello in cui l’attesa per la fine dei tempi diventa l’unico motore narrativo, in un rimbalzo continuo tra realtà tangibile e orrore metafisico. Nonostante il precedente “La Cosa” (1982) e il successivo “Il Seme Della Follia” (1994) facciano parte della stessa trilogia dell’apocalisse, solo qui il vecchio Carpa si occupa anche della sceneggiatura, con risultati meno brillanti del previsto ma mai così carichi di stimoli per la riflessione. Più pregi che difetti comunque, per un’opera capace di proporre sotto una nuova veste il tanto amato immaginario carpenteriano.
I primi minuti del film trasudano angoscia da ogni fotogramma, grazie anche a uno score dello stesso regista (scritto in combutta con Alan Howarth) che avrebbe meritato maggior fortuna. Qualcosa di terrificante sta per accadere, non a caso Padre Loomis (Donald Pleasence) ha invitato il professor Howard Birack (Victor Wong) e i suoi studenti per investigare su un misterioso cilindro presente nei sotterranei di una chiesa. All’interno di questo recipiente è contenuto un liquido verde che incarna l’essenza del male, un Anticristo che dunque viene generato nel cuore di un luogo sacro. Nel frattempo, un manipolo di mendicanti posseduti (capeggiato da Alice Cooper!) circonda le vie attorno alla chiesa, tenendo praticamente sotto scacco quel gruppo di persone. Quando poi i sogni, la fisica quantistica e la percezione soggettiva del reale (come apertura verso nuove dimensioni) collimano oltrepassando qualsiasi certezza umana, “Il Signore Del Male” si realizza nel paradosso, in un caos (anche scenografico) che nella mente di Carpenter sembra più lucido che mai.
FlatIdolizedArgusfish-size_restrictedSuppose what your faith has said is essentially correct. Suppose there is a universal mind controlling everything, a god willing the behavior of every subatomic particle. Well, every particle has an anti-particle, its mirror image, its negative side. Maybe this universal mind resides in the mirror image instead of in our universe as we wanted to believe. Maybe he’s anti-god, bringing darkness instead of light”, potremmo partire da questo presupposto per lanciare un primo input capace di aprire un varco. In effetti, “Il Signore Del Male” di carne al fuoco ne ha veramente tanta: come in un labirinto mentale, Carpenter si infila dentro un territorio diverso dal solito, un mondo governato da una forza irrazionale che però si manifesta in situazioni care al regista e immediatamente riconoscibili dallo spettatore (una location claustrofobica, l’immancabile assedio o l’estetica stessa del film). John Carpenter è sempre lui, non ci sono dubbi, a mancare invece è un cast tutt’altro che valido (a parte l’ottimo Pleasence) e una certa propensione per la praticità, come se “Il Signore Del Male” si divertisse sulla nostra pelle a complicare minuto dopo minuto un quadro già abbastanza ingarbugliato in partenza. Tuttavia, l’aura di pessimismo è limpida e ci permette di comprendere quanto il male sia inafferrabile, anche quando chi lo cova (la religione) chiama in aiuto il progresso (la scienza).
Questo del regista americano rimane uno dei suoi lavori più paurosi e viscerali: girato con un budget meno corposo (in seguito al flop di “Grosso Guaio A Chinatown”), “Il Signore Del Male” si rigenera di continuo nel suo mood inquietante, amplificandosi di volta in volta attraverso le teorie di cui sopra e un orrore sempre più macabro e raccapricciante. Tra tutti i film di Carpenter, è quello che necessita di più visioni per essere apprezzato in ogni sua sfumatura, al di là di qualche scricchiolio che lo pone un gradino e mezzo al di sotto dei tanti capolavori del Maestro.

3,5

(Paolo Chemnitz)

il sign del male

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2 thoughts on “Il Signore Del Male

  1. Personalmente lo considero uno dei film più belli fatti da Carpeter. E’ una pellicola molto intelligente che parla parecchio di scienza, fede e metafisica, uno dei film di Carpenter in cui i personaggi parlano veramente tanto ma che non annoiano e anzi incuriosiscono per le tematiche che portano avanti. E’ uno dei film più nichilisti fatti da Carpenter e lo considero una perla abbastanza sottovalutata.

    Tempo fa ci feci pure una recensione, se ti interessa: https://mymaddreams5.wordpress.com/2019/12/27/il-signore-del-male/

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