Christmas Evil

christmas evildi Lewis Jackson (Stati Uniti, 1980)

Per molti cinefili l’arrivo di dicembre coincide anche con il desiderio di volersi rivedere un bel film dalle atmosfere natalizie, meglio ancora se un horror (almeno nel nostro caso). Di capolavori in giro però ce ne sono pochi. Restando in tema, uno dei nostri lungometraggi preferiti è sicuramente l’ormai datato “Black Christmas” (1974) di Bob Clark, un’opera da non sottovalutare soprattutto in ottica proto-slasher. Oggi però vogliamo suggerirvi un titolo di cui si parla sempre poco, “Christmas Evil” (originariamente “You Better Watch Out”), un prodotto assimilabile all’horror/drama di taglio esistenzialista e invece spesso frettolosamente accostato al genere slasher (niente a che vedere ad esempio con il celebre “Silent Night, Deadly Night” di qualche anno successivo).
Il povero Harry (un ottimo Brandon Maggart, per giunta padre di Fiona Apple!) da bambino ha avuto un trauma non indifferente dopo aver osservato il suo adorato Babbo Natale intrattenersi tra le cosce di una bella donna: partono i titoli di testa e veniamo immediatamente catapultati nel presente, con il nostro sfigato protagonista rinchiuso dentro una fabbrica di giocattoli, la sua passione da sempre. La quotidianità di Harry è molto triste, i colleghi lo considerano un disagiato mentre le sue giornate scorrono tutte uguali in perfetta solitudine. L’uomo inoltre ha una malsana ossessione per il Natale, si appunta infatti su un diario i nomi dei bambini buoni e cattivi spiando i loro comportamenti, una delle sue tante stranezze che a un certo punto degenerano trasformandosi in una folle rivalsa contro un mondo ipocrita che sembra marciare in direzione opposta rispetto a lui.
giphyCon “Chistmas Evil” l’idea dello slasher movie viene soltanto sfiorata con i fantasiosi omicidi che si avvicendano nella seconda parte del film, Lewis Jackson (niente male la sua prova dietro la mdp) ha altro per la testa e lo intuiamo fin da subito dal discreto approfondimento psicologico di Harry, un individuo problematico che colleziona feticci in linea con il suo collega Frank Zito visto nel contemporaneo “Maniac” (1980). Tutto ciò avviene tra le soffuse e colorate luci natalizie, un mood che in questo caso accentua il malessere strisciante insito nel nostro novello Babbo Natale (con il quale ben presto entriamo in perfetta sintonia).
Nonostante il budget ridotto, “Christmas Evil” è un film che funziona e appassiona: non si tratta della solita cazzata politicamente corretta da propinare a un pubblico generalista e nemmeno della bella fiaba nera dai riferimenti fantasy, in questo caso l’atmosfera natalizia è intrisa di malinconia e l’orrore si divide i compiti con il dolore di chi non ha mai smesso di credere nella magia di questa tradizione. Non a caso parliamo di una delle pellicole preferite di John Waters, un’opera dalla lunga gestazione che fortunatamente ha trovato il suo meritato spazio tra i prodotti natalizi più originali e dannati. Anche in Italia, grazie al provvidenziale e recente recupero in edizione home video targato Opium Visions.

3,5

(Paolo Chemnitz)

ch.evil

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