Frogs

frogsdi George McCowan (Stati Uniti, 1972)

Davanti a una frase come questa (“io credo ancora che l’uomo debba dominare la natura”), diventa logico attendersi una risposta adeguata. La natura dunque si incazza. Molti decenni prima delle battaglie portate avanti da Greta Thunberg, sugli schermi spopola il cosiddetto filone eco-vengeance, del quale la ragazzina svedese andrebbe davvero orgogliosa: un sottogenere legato al cinema horror in cui gli animali (ma anche i vegetali o gli eventi atmosferici) si ribellano alla sopraffazione dell’essere umano, capace solo di inquinare, calpestare e distruggere il pianeta Terra. “Frogs” appartiene proprio a questa corrente ed è noto più per la sua importanza storica che per i suoi contenuti, in realtà molto poveri.
Il giovane fotografo Pickett Smith, dopo un incidente in canoa, viene aiutato da Karen e Clint Crockett, figli del ricco proprietario terriero Jason Crockett (interpretato dal veterano Ray Milland). Pickett viene poi invitato nel podere dei protagonisti e subito si accorge che tutta la zona è invasa da rane e rettili di vario genere, nonostante Jason Crockett stia utilizzando delle sostanze chimiche per cercare di risolvere il problema. Le celebrazioni per la ricorrenza del quattro luglio e la conseguente festa sul lago accanto alla tenuta scatenano la furia omicida di questi animali, una vendetta ecologica che degenera fino alle più atroci conseguenze.
La locandina di “Frogs” è uno spasso ma non ci deve trarre in inganno, in questo film non esistono rane antropofaghe: questi anfibi saltellanti sono invece presenti in grande quantità (la produzione ne acquistò circa 600 esemplari, molti dei quali fuggirono immediatamente) come spettatori silenti della tragedia, una rivalsa in cui i veri animali assassini sono per lo più ragni o serpenti. Viceversa le rane gracidano per tutta la durata della pellicola, in una delle colonne sonore più fastidiose mai ascoltate sullo schermo!
I soldi sono pochi e il regista George McCowan – già scarso di suo – si arrangia alla meno peggio, facendo decollare la storia soltanto durante la seconda parte senza purtroppo poter contare su effetti speciali degni di nota. Se togliamo quindi il lodevole impegno a difesa della natura e la critica feroce a questi tanto annoiati quanto antipatici borghesi inquinatori, di “Frogs” resta ben poco da salvare. Un film invecchiato male, tuttavia capace di lanciare un messaggio che durante gli anni settanta hanno raccolto in molti.

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(Paolo Chemnitz)

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