La Notte Del Demonio

la notte del demoniodi Jacques Tourneur (Gran Bretagna, 1957)

Nel 1957 l’approccio al genere demoniaco è completamente diverso dagli sviluppi di taglio exploitation che vedremo dopo alcuni anni in tantissime pellicole più o meno celebrate: Jacques Tourneur però non è mai stato un regista sprovveduto e ha saputo trasmetterci inquietudine anche attraverso un thriller tutto sommato lineare, dove la netta e marcata contrapposizione di partenza tra bene e male oggi potrebbe far sorridere qualcuno. Da un lato la presunta superstizione, l’occulto e il maligno, dall’altro invece la scienza, la razionalità e la determinazione nel voler contrastare i pericoli di un universo alquanto misterioso. Due linee parallele destinate comunque a incrociarsi.
John Holden (Dana Andrews) è un luminare americano in trasferta inglese per partecipare a un convegno di parapsicologia: una volta giunto a destinazione, egli scopre che un suo stimato collega è morto in circostanze inspiegabili. Qualcuno vuole fargli credere che si tratti dell’intervento di una forza sovrannaturale, ma il protagonista non dà retta a queste dicerie fino a quando non è costretto a confrontarsi con la verità. L’incontro con Julian Karswell diventa infatti decisivo, perché dietro questo personaggio affabile e carismatico si nasconde un potente devoto alle scienze occulte capace di minacciare John Holden con una terribile maledizione.
Con un soggetto preso in prestito dal libro Casting The Runes di M.R. James e grazie alla solida sceneggiatura curata da Charles Bennett (già collaboratore di Alfred Hitchcock), Jacques Tourneur rinnova dopo tanti anni il suo cinema fantastico (ricordiamo due classici come “Il Bacio Della Pantera” e “Ho Camminato Con Uno Zombi”) con stile ed eleganza: non è colpa sua quindi se la produzione gli impone le apparizioni di un pupazzone poco rassicurante in apertura e in chiusura di pellicola. Un demone piuttosto kitsch realizzato alla meno peggio che aumenta lo spettacolo, penalizzando tuttavia le ambigue atmosfere di un film giocato prepotentemente sulle intuizioni e le allusioni (“where does imagination end and reality begin? How can we differentiate between the powers of darkness and the powers of the mind?”). “La Notte Del Demonio” (“Night Of The Demon”) riesce a dare il meglio di sé proprio in mezzo ai due estremi, suggerendoci senza sosta degli indizi utili a far lievitare il pathos, un elemento costante che non ci abbandona mai per tutti i novantacinque minuti di visione.
Nel film sono anche presenti dei riferimenti al paganesimo e alla magia (legata al culto delle rune), un insieme di particolari che rendono davvero speciale questo lavoro, forse oggi invecchiato più velocemente di altri ma comunque incredibilmente affascinante: non a caso Sam Raimi attingerà da qui per il suo “Drag Me To Hell” (2009), mentre ripensando a tutta la filmografia thriller/horror di derivazione satanica, “La Notte Del Demonio” continua a restare un caso (quasi) isolato, ben lontano dai futuri sabba con le tette al vento o dalle varie possessioni con vomito verde e preti al seguito. E non è poco.

4

(Paolo Chemnitz)

la notte del demonio_

2 thoughts on “La Notte Del Demonio

  1. Ammetto di averlo visto per caso tempo fa. Credevo che sarebbe stato un filmetto così e invece mi sono ritrovatodavanti a un signor film. Ammetto che ai tempi non avevo la conoscenza di oggi però sono felice di averlo visto così alla cieca e di averlo adorato.

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