di Robert Clouse (Stati Uniti, 1977)
“The Pack” è un film ingiustamente sottovalutato, a nostro avviso tra i migliori in ambito animali assassini e di gran lunga superiore al mediocre “Dogs” del 1976 e al successivo (ben più celebre) “Cujo” del 1983, altre due opere in cui i protagonisti sono dei cani piuttosto incazzati. Robert Clouse prende ispirazione dall’omonimo romanzo di David Fisher, ponendo in primo piano uno spiccato spirito animalista (una chiara denuncia contro gli abbandoni) che ovviamente viene a galla durante le atroci incursioni del famelico branco. “The Pack” in italiano si traduce appunto con “Il Branco”, ma preferiamo utilizzare il titolo originale anche per distinguerlo dalla pellicola di Marco Risi del 1994, ben diversa da questa: tuttavia l’importante è non confondere “The Pack” con il mediocre remake realizzato in Australia una manciata di anni fa.
A poche miglia dalla costa californiana c’è una piccola isola raggiungibile soltanto una volta alla settimana tramite un battello: ogni tanto vi si recano dei pescatori o dei semplici turisti, alcuni dei quali sono soliti abbandonare i propri cani in quel luogo. Stremati dalla fame, rabbiosi e feroci per la loro condizione di vita, gli animali formano un minaccioso branco con l’intenzione di assalire gli uomini presenti nel piccolo villaggio che sorge sull’oceano. Dopo le prime vittime, è il biologo Jerry (Joe Don Baker) a prendere in mano la situazione, fronteggiando insieme alla sua famiglia e ai pochi superstiti rimasti queste belve furiose e aggressive.
In “The Pack” non c’è tanto sangue, ma per novanta minuti si respira un senso di angoscia latente, poiché questi cani si nascondono uscendo allo scoperto soltanto quando devono trovare del cibo. Gli indizi che stia accadendo qualcosa di strano non tardano ad arrivare (Jerry trova la carcassa di un cavallo devastata dai morsi), un crescendo di inquietudine che esplode inesorabilmente durante l’ultima scoppiettante fase del film, un vero e proprio assedio (“spostiamo i mobili contro le finestre”) che chiama persino in causa “La Notte Dei Morti Viventi” (1968), con le bestie randagie che praticamente si sostituiscono agli zombi.
Robert Clouse sfrutta bene la location (Bodega Bay, la stessa zona utilizzata da Hitchcock per “Gli Uccelli” e da Carpenter per “The Fog”), lasciando i vari personaggi in balìa di un pericolo costante e non sempre visibile, un gruppo di cani assatanati che spaventa per davvero (le aggressioni sono ottimamente coreografate e sovente la telecamera si sofferma sulla mostruosa dentatura del capobranco). I meravigliosi anni settanta ci regalano quindi un’altra pellicola di quelle da ricordare, peccato però che “The Pack” non abbia avuto la stessa fortuna di altri lavori provenienti da quel periodo. Lo trovate in edizione home video curata dalla Sinister Film, da prendere a scatola chiusa e da guardare trattenendo il respiro.
(Paolo Chemnitz)