Piranha

piranhadi Joe Dante (Stati Uniti, 1978)

Poco tempo dopo l’enorme successo ottenuto da “Lo Squalo” (1975), era possibile cavalcare l’onda vincente creata da Steven Spielberg con mezzi più risicati? Joe Dante ci è riuscito bene, altri meno. Da un regista formato da Roger Corman – quindi cresciuto con la giusta preparazione e con una grande passione per il cinema di genere – non poteva essere altrimenti. Sono dunque bastati poco Continua a leggere

Pubblicità

Hot Love

hot lovedi Jörg Buttgereit (Germania Ovest, 1985)

“Hot Love” è un cortometraggio di circa trenta minuti girato da Jörg Buttgereit a soli ventidue anni, un lavoro amatoriale a budget zero che rappresenta il ponte tra i suoi primissimi short e quello che ancora oggi è considerato il suo film più importante, “Nekromantik” (1987). “Hot Love” è quindi una prova generale, un titolo propedeutico in cui possiamo riconoscere tutti gli elementi principali che Continua a leggere

Dellamorte Dellamore

dellamorte dellamoredi Michele Soavi (Italia/Francia/Germania, 1994)

Durante i primi anni novanta il cinema di genere italiano era sparito dai radar, eppure quello spirito inimitabile continuava a sopravvivere attraverso i canali più disparati: festival, rassegne, fanzine, fumetti (leggevate Splatter oppure Dylan Dog?) e quant’altro. Chi credeva ancora in questo tipo di pellicole se ne andava all’estero per realizzarle Continua a leggere

Somos Lo Que Hay

somosdi Jorge Michel Grau (Messico, 2010)

Quando nel 2013 è uscito “We Are What We Are”, remake americano di “Somos Lo Que Hay”, ci siamo chiesti che cosa avesse avuto di così speciale la pellicola di Jorge Michel Grau per catturare l’attenzione dei vicini statunitensi. La risposta è una: il soggetto. In realtà quello in esame non è affatto un prodotto imprescindibile, se escludiamo appunto l’idea di fondo, una potente metafora sociale che Continua a leggere

Abducted In Plain Sight

abducted in plain sightdi Skye Borgman (Stati Uniti, 2017)

“Abducted In Plain Sight” è l’ennesima storia di ordinaria follia che ci arriva dalla provincia americana, dall’Idaho esattamente, lo stato nel quale durante gli anni settanta uno scabroso episodio di cronaca nera ha turbato la tranquilla quotidianità di una cittadina come tante. Skye Borgman dirige un documentario di quelli che fanno male, mettendo davanti alla telecamera i protagonisti di una vicenda Continua a leggere

Violent Virgin

violent virgindi Kôji Wakamatsu (Giappone, 1969)

Il compianto Kôji Wakamatsu è stato un regista scomodo per il Giappone degli anni sessanta, un personaggio ribelle che cominciò a girare film dopo essere uscito dal carcere a causa della sua affiliazione a una gang yakuza. Nel suo cinema reazionario la sessualità diventa il cardine sul quale far ruotare le varie dinamiche legate al potere e alla sottomissione, sia del singolo che della collettività tutta. Una lezione Continua a leggere

Tiere

animalsdi Greg Zglinski (Svizzera/Polonia, 2017)

“Tiere” (“Animals”) è un film che ha avuto una doppia vita: sarebbe dovuto essere il terzo lavoro diretto dall’austriaco Jörg Kalt, poi scomparso prematuramente all’età di quarant’anni. Ossessionato da questa sceneggiatura rimasta per tanto tempo nel dimenticatoio, Greg Zglinski ha avuto la possibilità di riadattarla per poi mettersi dietro la mdp compiendo il fatidico ultimo passo Continua a leggere

La Montagna Sacra

la m sdi Alejandro Jodorowsky (Messico, 1973)

“La Montagna Sacra” (“La Montaña Sagrada”) è un film che cresce visione dopo visione. La prima volta ti ammalia e ti confonde, la seconda ti stimola ulteriori riflessioni mentre la terza ti rende definitivamente consapevole della sua unicità e della sua grandezza. In poche parole, nel 1973 Alejandro Jodorowsky realizza uno dei più incredibili capolavori del cinema, un caleidoscopico Continua a leggere

Morto Não Fala

morto não faladi Dennison Ramalho (Brasile, 2018)

Spesso le nostre sale pullulano di horror sovrannaturali di dubbia qualità, pellicole usa e getta destinate a un pubblico più giovane o a quello comunque facilmente impressionabile con i soliti stereotipi che non vi stiamo qui a elencare. A volte bisogna spostarsi in periferia per trovare qualcosa di intrigante o di originale: “Morto Não Fala” (letteralmente significa i morti non parlano ma la Continua a leggere

Aniara

aniara,jpgdi Pella Kågerman e Hugo Lilja (Svezia/Danimarca, 2018)

“Aniara” è il nome di un poema fantascientifico scritto nel 1956 dallo svedese Harry Martinson (futuro Premio Nobel per la letteratura). Con i ricordi del secondo conflitto mondiale ancora vivi e con la guerra fredda spunto di continue riflessioni, “Aniara” non poteva che essere un’opera carica di incertezze e di pessimismo. Pella Kågerman e Hugo Continua a leggere