La Città Verrà Distrutta All’Alba

la città verràdi George A. Romero (Stati Uniti, 1973)

Considerato un classico minore all’interno della filmografia di George A. Romero, “La Città Verrà Distrutta All’Alba” è in realtà un’opera di raccordo che mette in congiunzione le sue pellicole più celebri, da “La Notte Dei Morti Viventi” (1968) fino a “Zombi” (1978) e soprattutto “Il Giorno Degli Zombi” (1985), quest’ultimo permeato da una forte critica antimilitarista. Anche se qui non ci sono i morti che camminano, questo aspetto non cambia di una virgola l’approccio del regista, perché nel cinema di Romero i peggiori nemici dell’uomo sono gli esseri umani stessi, come abbiamo già visto nell’approfondimento da noi curato un paio di anni fa.
Evans City (Pennsylvania), una serie di incendi dolosi appiccati da individui apparentemente normali mettono in allarme la cittadina: la verità è che le persone stanno impazzendo a contatto con l’acqua, visto che un’arma batteriologica denominata trixie ha contaminato la falda dell’acquedotto in seguito all’incidente di un aereo militare avvenuto sulle colline limitrofe. Per scongiurare un’epidemia, le istituzioni obbligano i cittadini a non uscire dall’area circoscritta in cui è accaduto l’episodio, ma presto si diffonde il caos e lo scontro tra fuggiaschi e militari diventa inevitabile.
tumblr_oewgwtPCWI1ut1d6co2_500Il film, conosciuto soprattutto con il titolo originale “The Crazies”, non è mai riuscito a guadagnarsi la stessa fortuna dei gloriosi zombie movie diretti da Romero. I motivi sono molteplici, dal budget esiguo (circa 270000 dollari) fino ad alcuni problemi legati alla produzione (lo script di Paul McCollough venne successivamente rimaneggiato dal regista, costretto a dare maggior spazio alle reazioni dei cittadini). Un percorso che diventa tortuoso dal momento in cui la gestione di tutti questi personaggi si rivela impossibile: l’opera, infatti, nella prima parte non riesce mai a focalizzarsi su una figura carismatica o trascinante, lasciando spazio a varie situazioni alquanto superficiali (l’esatto opposto di quanto visto nelle migliori pellicole di Romero). Tale confusione generale, inserita all’interno di una messa in scena piuttosto misera e scarna, dà vita a un certo piattume da cui non è facile uscir fuori, considerando che il livello di emoglobina qui resta contenuto anche nei momenti in cui si potrebbero affondare dei colpi non indifferenti. Bisogna però rimarcare che questa creatura di Romero non è affatto intenzionata a propendere per il versante horror, perché in fondo “La Città Verrà Distrutta All’Alba” è un classico esempio di fantascienza apocalittica dove la critica sociale è l’asse portante sul quale si sviluppa la storia (se invece cercate qualche brivido in più, non vi resta che ripiegare sul discreto remake realizzato da Breck Eisner nel 2010).
Nonostante tutto, questo lungometraggio riesce a ingranare quando finalmente ci si scrolla di dosso il superfluo: le avventure del gruppetto di sopravvissuti e in particolare quel finale che rinuncia a qualsiasi happy ending possibile, riabilitano un’opera che poteva regalarci maggiori soddisfazioni ma che così brutta non è. Oggi Romero non lo ricordiamo di certo per “The Crazies”, tuttavia scavando tra le pieghe di questo film riusciamo a toccare i germogli di un cinema (politico) di genere che si rinnova anche passando da qui. Orfano momentaneamente dei suoi zombi, Romero se la cava dignitosamente grazie a un manipolo di tute bianche e a un messaggio chiaro e forte che non smette mai di affascinare vecchi e nuovi cinefili.

3

(Paolo Chemnitz)

la città

2 thoughts on “La Città Verrà Distrutta All’Alba

  1. Ciao. Bellissimo blog. Non ho facebook e ti consiglio qui un regista da recensire: Richard Kern, che avevo conosciuto per il suo lavoro coi videoclip dei Sonic Youth e al cui lavoro di regista di cortometraggi estremamente “out” la Rarovideo ha dedicato un bellissimo dvd

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