Lords Of Chaos

lords of chaosdi Jonas Åkerlund (Gran Bretagna/Svezia, 2018)

Il pubblico che può avvicinarsi a “Lords Of Chaos” si può distinguere in due gruppi: da un lato i curiosi non necessariamente appassionati di musica black metal, i quali possono godersi il film senza farsi troppe domande. L’altra tipologia di spettatori è invece quella rimasta piuttosto interdetta fin dall’uscita del trailer, considerando che “Lords Of Chaos” si basa sull’omonimo controverso libro già fonte di accese discussioni tra i seguaci del genere. Parliamo dell’origine del black metal della second wave, sviluppatosi in Norvegia all’inizio degli anni novanta grazie a un movimento di persone che ruotavano attorno a un negozio di dischi chiamato Helvete (gestito da Euronymous dei Mayhem). L’ascesa di un musicista come Varg Vikernes (Burzum), capace fin da subito di spingersi oltre nelle azioni (il rogo della Stavkirke di Bergen), pone in discussione il rapporto tra i due protagonisti, già destabilizzato da problemi anche di natura economica. Ma Jonas Åkerlund mette immediatamente le cose in chiaro: che vi piaccia o no, “Lords Of Chaos” è un film basato su verità e bugie.
Il regista svedese lo abbiamo sempre apprezzato per i suoi ottimi videoclip (realizzati per gente del calibro di Rammstein, Madonna, Smashing Pumpkins, Robbie Williams e tanti altri), meno per i suoi lungometraggi (il terribile “Spun” ad esempio), girati male e con un piglio troppo legato al linguaggio televisivo da MTV. Con “Lords Of Chaos” le cose migliorano un po’, anche se restano invariate alcune scelte decisamente evitabili (il montaggio a tratti risulta irritante). Però, una volta sgombrato ogni pregiudizio dal tavolo, queste due ore scarse di visione volano via che è un piacere, in fondo quella di Åkerlund è una pellicola ritmata, narrativamente fluida e persino divertente.
burzL’errore più grande è stato quello di utilizzare la lingua inglese, un impedimento che ridimensiona non di poco l’aspetto geografico delle vicende, perché fin dalle prime battute “Lords Of Chaos” sembra un prodotto ambientato a Beverly Hills, non a Oslo. I minuti iniziali virano persino sulla parodia e si sorride quando Varg si presenta agli altri ragazzi del gruppo: sul suo giacchetto campeggia una risibile toppa degli Scorpions, puntualmente cestinata per fare spazio ad altro. Se alcuni personaggi funzionano discretamente (il depresso Dead su tutti, splendida la scena del suicidio!), non si può dire lo stesso di Varg Vikernes, bruttino, grassoccio e volutamente preso per il culo dallo stesso regista (l’attore che interpreta Burzum è Emory Cohen, di origine ebraica, cosa che ha fatto andare su tutte le furie il vero Varg Vikernes!). Tolto però Euronymous (un credibile e bravo Rory Culkin), gli altri restano tutti sullo sfondo, incluso Bård Faust degli Emperor, buttato nella mischia solo per mostrare le coltellate da lui inferte nei confronti del gay che lo stava adescando in un parco. Improbabile poi l’apparizione di Attila Csihar (interpretato da suo figlio Arion!), un visetto troppo pulito che non sembra di certo provenire dal nero e selvaggio underground ungherese.
Viste le premesse, “Lords Of Chaos” non è poi così ridicolo come poteva apparire nel trailer: al di là dei fatti realmente accaduti, il regista ci racconta di questo gruppetto di ragazzini ricchi e annoiati che nel giro di pochi mesi si sono lasciati sfuggire la situazione di mano, una realtà tutt’altro che inverosimile nonostante le inevitabili forzature di sorta (il poster di Anton LaVey dietro la scrivania di Euronymous è quanto di più fuorviante ci possa essere). Il tutto è contornato da una notevole colonna sonora, con pezzi di Mayhem, Sodom, Bathory, Accept, Sigur Rós, Tangerine Dream, Dead Can Dance e tanti altri. Se quindi amate come me il black metal, avvicinatevi a “Lords Of Chaos” cercando di chiudere un occhio su uno spirito primordiale che non è poi tanto true come qualcuno poteva immaginare. Bisogna prendere questo film per quello che è, con buona pace di Varg Vikernes che comunque ha tutto il diritto di dare dell’idiota al regista.

3

(Paolo Chemnitz)

lords of chaos pic

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