Ritorna puntuale anche quest’anno la nostra carrellata dedicata ai film che ci hanno maggiormente colpito durante gli ultimi dodici mesi. Non una classifica vera e propria, ma una piccola lista in ordine sparso per (ri)scoprire i migliori lavori (o quelli più originali) nell’ambito del cinema di genere e in quello puramente drammatico: dal più classico intrattenimento horror alle opere d’autore dalle tematiche scomode o controverse, senza fare troppe distinzioni. Nell’articolo non abbiamo tenuto conto di quei lungometraggi, reperibili in Italia solo da poco, già però inseriti nella top del 2017. Per approfondire ulteriormente le varie pellicole, cliccate sul titolo e sarete rimandati alla recensione completa. Buona lettura!
01) “Il Sacrificio Del Cervo Sacro” di Yorgos Lanthimos
Con questo angosciante thriller uscito a cavallo tra il 2017 e il 2018 e poi finalmente sbarcato nei cinema italiani, Yorgos Lanthimos mantiene inalterato il suo gelido linguaggio estetico, catapultandoci all’interno di una folle tragedia greca ambientata però nella contemporaneità. Chirurgico e spietato.
02) “Cell Block 99: Nessuno Può Fermarmi” di S. Craig Zahler
Il regista del già acclamato “Bone Tomahawk” (2015) si sposta dal deserto in città, esattamente in un carcere dove un uomo è costretto a portare a termine una missione molto delicata. Le dinamiche da prison movie si affiancano a una violenza devastante, come se stessimo davanti a un videogame in salsa splatter.
03) “Mandy” di Panos Cosmatos
Un film che rinuncia alla narrazione per dare sfogo alla follia visionaria di un regista sicuramente sopra le righe. Un tamarro Nicolas Cage è immerso in questo vapore psichedelico per combattere un nemico che tanto assomiglia a un Charles Manson 2.0. Colonna sonora magistrale, spruzzate di acido, asce e motoseghe per tutti i gusti.
04) “First Reformed” di Paul Schrader
A settant’anni suonati Paul Schrader tira fuori un film cupo, pessimista e rivolto al futuro dell’umanità. Uno strepitoso Ethan Hawke interpreta il tormentato reverendo Toller, figura chiave di un dramma veramente profondo. Unica pecca: il finale, che rinuncia a compiere l’auspicato salto nel vuoto.
05) “Laissez Bronzer Les Cadavres” di Hélène Cattet e Bruno Forzani
Dai registi di “Amer”, l’ennesimo atto di amore verso il cinema di genere italiano, questa volta con un occhio rivolto ai western di Sergio Leone e Giulio Questi. Un film surreale, magnetico e bastardo, ambientato nella Corsica più selvaggia. Una caleidoscopica e delirante esperienza sensoriale.
06) “An Elephant Sitting Still” di Hu Bo
Un macigno di quasi quattro ore che a fine visione lascia senza parole. Questa è la Cina contemporanea, un non-luogo che fagocita, opprime e illude le persone semplici, come i quattro protagonisti ossessionati da un elefante che osserva indifferente il destino dell’umanità. Nichilismo totale.
07) “Downrange” di Ryûhei Kitamura
Il miglior film di Ryûhei Kitamura, senza dubbio. Una sola location, un gruppo di ragazzi in panne con la loro auto e un cecchino che cerca di farli fuori uno alla volta. Ritmo, adrenalina e splatter in questo ottimo divertissement dove anche la telecamera diventa un perfido avvoltoio tra quelle carogne ormai dissanguate.
08) “A Gentle Creature” di Sergey Loznitsa
Una donna in viaggio nella provincia russa alla ricerca di notizie sul marito detenuto in carcere. Una triste realtà nella quale convivono soprusi, umiliazioni e personaggi infimi, al contrario della gentile creatura del titolo. Loznitsa è cinico e affonda il coltello senza pietà, lasciando che il nero destino faccia il proprio corso.
09) “La Casa Delle Bambole – Ghostland” di Pascal Laugier
Una piacevole sorpresa ritrovare ancora in forma il regista di “Martyrs”, tentato più volte dalle sirene hollywoodiane ma poi rimasto sempre coerente a un cinema horror genuino, estremo e straziante. “Ghostland” è complesso e stratificato ma sferra dei colpi a dir poco devastanti. Una fiaba oscura di grande impatto.
10) “The Night Comes For Us” di Timo Tjahjanto
Ancora una volta Indonesia, ancora una volta un action ultraviolento sulle orme di “The Raid”, con l’attore feticcio Iko Uwais impiegato diversamente (è il cattivo). Gareth Evans rimane due spanne sopra ma la sostanza non è poi così differente: botte da orbi, sangue a profusione e una giostra di uccisioni da standing ovation.
11) “Dogman” di Matteo Garrone
Anche il cinema italiano trova spazio in questa lista, con un regista che difficilmente ci ha delusi. La storia del Canaro della Magliana è raccontata con grande attenzione per le atmosfere e per i personaggi, evitando ogni tipo di sadismo gratuito. Con i cani spettatori impassibili della cattiveria umana.
12) “Bajo La Rosa” di Josué Ramos
Una location essenziale e una manciata di attori per questo thriller allucinante, capace di trasformarsi presto in un crudele gioco al massacro. Un uomo misterioso mette in ginocchio una famiglia in apparenza normale, tra scene umilianti e un finale da pugno nello stomaco. Un’opera notevole dal sempre attivo cinema spagnolo.
In appendice, segnaliamo qualche altro titolo certamente meritevole, come ad esempio “The Florida Project”, “Calibre”, “Upgrade”, “Sulla Mia Pelle”, “Cold Skin”, “Blue My Mind”, “Terrifier” o il valido ritorno dei fratelli Coen con “La Ballata Di Buster Scruggs”.
Off-topic: “Il Filo Nascosto” di Paul Thomas Anderson per noi miglior film dell’anno, una pellicola di assoluta eleganza formale, mentre in ambito comedy vince a mani basse l’esilarante “The Disaster Artist” di James Franco. Anche per questo 2018 è tutto, alla prossima!
Articolo a cura di Paolo Chemnitz
Bella lista
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