One Nite In Mongkok

onimdi Derek Yee (Hong Kong, 2004)

Si ritiene che Mongkok sia il quartiere con la più alta densità di popolazione al mondo, una zona di Hong Kong brulicante di persone, piena di esercizi commerciali e spesso congestionata per via del traffico. Un posto ideale per fare shopping ma anche per girare un crime movie come si deve, dove i destini dei vari personaggi si incrociano inesorabilmente durante i tre giorni che precedono Natale.
Le Triadi sono costantemente in guerra, così la polizia decide di avviare un’imponente operazione volta a sgominare le bande rivali che si fronteggiano senza esclusione di colpi. Lai Fu è un killer in trasferta dalla Cina, chiamato da un boss locale per una missione delicata, ma il piano del protagonista devia improvvisamente su altre priorità quando egli salva la vita a una prostituta (Dandan) malmenata da un losco individuo: da questo momento Lai Fu è costretto a proteggere la ragazza e allo stesso tempo intuisce che qualcuno sta giocando un brutto scherzo alle sue spalle. La polizia infatti lo sta cercando per tutta Mongkok, aiutata proprio dalle informazioni del boss che ha ingaggiato l’uomo. La notte della vigilia di Natale è lunga e si conclude soltanto dopo un tragico spargimento di sangue.
Hong Kong puzza da morire, eppure si chiama porto profumato”. Lai Fu e Dandan, entrambi originari di un’area rurale della Cina, si ritrovano catapultati nel cuore di una metropoli che non concede sconti per nessuno: anche per questo motivo il loro calvario è più complicato del previsto, dopotutto i due non conoscono bene le strade e spesso viviamo con affanno questo disorientamento continuo, come se Mongkok fosse un vero e proprio labirinto fatto di bancarelle, negozi, ristoranti e locali in cui è facile perdersi. Se all’inizio restiamo confusi per i troppi personaggi che si avvicendano sullo schermo, successivamente “One Nite In Mongkok” trova il suo filo logico e non concede un attimo di respiro, tra fughe improvvise, morti ammazzati e una tensione che si taglia come il burro (Derek Yee utilizza il ralenti a dovere e in maniera ponderata per accentuare ancora di più queste sensazioni). Il destino fa il resto, perché tutto quello che accade negli ultimi minuti può sembrare forzato ma non lo è, in quanto “One Nite In Mongkok” è un film sulle coincidenze, sugli incontri fortuiti e sulla crudeltà della sorte, almeno per qualcuno.
La pellicola si dipana su due piani ben distinti, il primo di taglio crime-noir con la polizia impegnata a rastrellare ogni angolo del quartiere, il secondo invece quasi al limite del (melo)drammatico, con il rapporto tra Lai Fu e Dandan che comunque non implica amore ma soltanto umanità e complicità, quasi a voler compensare una solitudine di fondo intuibile fin da subito. Un doppio binario sul quale scorre un lavoro cupo, notturno e illuminato dai neon di una città dove ogni posto nasconde un pericolo (in realtà Hong Kong è un luogo molto tranquillo, ma per tradizione è un set naturale all’aria aperta, una location ideale per questo tipo di lungometraggi). “One Nite In Mongkok” è considerato uno dei migliori film prodotti da Hong Kong nel 2004: anche noi siamo dello stesso avviso.

4

(Paolo Chemnitz)

onim1

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...