Bokassa – Echi Da Un Regno Oscuro

echi da un regno oscurodi Werner Herzog (Francia/Germania, 1990)

C’è sempre stato un rapporto difficile e controverso tra Werner Herzog e il continente africano. Un’attrazione culminata con una serie di esperienze vissute sul campo (molte delle quali realmente pericolose per la sua vita) e con la delirante collaborazione finale con Klaus Kinski in “Cobra Verde” (1987). Ma Herzog in quel periodo si era ulteriormente appassionato alla storia di Jean-Bédel Bokassa (di cui aveva letto alcune cose anni addietro), un ex combattente autoproclamatosi imperatore della (ex) Repubblica Centrafricana durante la seconda metà degli anni settanta. Una figura storica che ha ben poco da invidiare a dittatori ben più noti di lui.
“Echos Aus Einem Düsteren Reich” (questo il titolo originale) è un documentario interamente incentrato su questo pazzo megalomane, un lavoro composto principalmente da interviste effettuate dal reporter Michael Goldsmith a diversi personaggi legati a Bokassa. Goldsmith era stato imprigionato per un mese nello stato africano ai tempi dell’incoronazione: il giornalista aveva scritto un rapporto sull’evento ma al momento di inviarlo in Francia via telex un improvviso black-out lo rese praticamente illeggibile. Il resoconto venne intercettato e scambiato per un messaggio in codice, così Goldsmith fu accusato di essere una spia, per poi essere arrestato e picchiato a sangue dallo stesso Bokassa. Alle interviste di Goldsmith si aggiungono filmati di repertorio, molti dei quali relativi alla sfarzosa cerimonia di incoronazione (per la quale il dittatore spese un terzo delle risorse finanziarie nazionali!) e al successivo processo. Quando il film venne girato Bokassa stava scontando la sua pena in prigione: Herzog avrebbe dovuto intervistarlo, ma il permesso gli fu revocato e sia lui che la sua troupe vennero arrestati ed espulsi dal paese. In effetti in questi novanta minuti di pellicola si avverte la mancanza di qualche tassello più incalzante, “Bokassa – Echi Da Un Regno Oscuro” è però un documentario che non ha certo bisogno della carica visionaria del regista tedesco, si tratta di una ricostruzione che si ricompone da sola, senza ricorrere ad alcun volo pindarico o di fantasia.
Quando i paracadutisti francesi intervenuti per aiutare a deporre l’imperatore hanno aperto gli enormi frigoriferi del suo palazzo, hanno trovato una metà del corpo del ministro dell’interno congelata. L’altra metà era stata mangiata in occasione di un banchetto di stato”. Queste parole pronunciate da Werner Herzog nel prezioso volume/intervista Incontri Alla Fine Del Mondo mettono in luce l’aspetto più inquietante delle vicende, quello legato al cannibalismo. Esistono prove documentate su questa pratica che però restano ancora oggi avvolte da un’aura di mistero. “Bokassa era un cannibale, non c’è dubbio” sottolinea Herzog, così come sono schiaccianti le testimonianze sulla crudeltà di questo dittatore, capace di dare la gente in pasto ai coccodrilli o di far ammazzare gli studenti che non indossavano le sue uniformi scolastiche. Se Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi avessero girato “Africa Addio” (1966) una ventina di anni dopo, il materiale a disposizione sarebbe stato ancora più succulento. Ma ci ha pensato Werner Herzog per nostra fortuna.

3,5

(Paolo Chemnitz)

bokassa

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