di Richard Kern (Stati Uniti, 1985)
Non si può parlare di cinema oltraggioso senza analizzare le infami opere realizzate in super8 da Richard Kern, regista e fotografo underground che tanto scalpore ha suscitato a partire dai primi anni ottanta. Il trasferimento a New York nel 1979 segna una svolta fondamentale per la sua carriera: lì per lui ha inizio una proficua collaborazione con alcuni celebri personaggi della scena no-wave e hardcore del periodo (da Lydia Lunch ad Henry Rollins), un passaggio cruciale in attesa di aderire al Manifesto del Cinema della Trasgressione (un movimento fondato dal collega Nick Zedd).
I cortometraggi di Richard Kern sono contrassegnati da una profonda sperimentazione, una ricerca di soluzioni alternative che affonda le sue radici nella factory warholiana, contemplando al suo interno eccessi di ogni tipo: sesso estremo, sadomasochismo, violenza improvvisa ma anche derive a dir poco allucinate. Prendiamo in esame “You Killed Me First”, sicuramente uno short tra i più rappresentativi a livello di tematiche, un lavoro dove in soli undici minuti Kern sviscera tutta la sua carica antiborghese, focalizzandosi sulle vicende di una famiglia disfunzionale. Quattro persone sono sedute a tavola (un padre, una madre, una figlia composta ed educata e un’altra ribelle e insofferente). Un pranzo come tanti destinato a trasformarsi in tragedia, poiché la giovane Elizabeth (Lung Leg) si rivolta improvvisamente contro i genitori e la sorella, chiudendo la pratica con tre colpi di pistola.
Perché un titolo come “You Killed Me First”? La protagonista uccide in quanto già umiliata e soffocata dai valori ipocriti di quel nucleo familiare (“voi mi avete uccisa prima”, per l’appunto), un atto di accusa contro un mondo che non accetta la diversità e non sembra volersi sforzare per ascoltare il pensiero di chi ha scelto di non adeguarsi alle regole. A tal proposito, è eloquente la netta differenza tra questa ragazza sovversiva e sua sorella, la quale è ben voluta dai suoi genitori (così come il suo fidanzato dalla faccia pulita, il cui status viene subito messo in chiaro con la fatidica domanda “che lavoro fa tuo padre?”).
“You Killed Me First” è un corto amatoriale frammentato da un montaggio secco e deciso che ne delinea rigidamente forma e contenuti: una messa in scena teatrale conferma poi la volontà di Richard Kern di realizzare una parodia negativa della famiglia americana tipo, quella che solitamente affollava i palinsesti televisivi dell’epoca in fascia protetta. I personaggi qui sono volutamente stereotipati e portati all’esasperazione, il riflesso ultimo di una critica sociale feroce e devastante, capace di non mostrare alcuna pietà (in questo caso non esistono né vittime né carnefici, poiché quello mostrato da Richard Kern è un gioco al massacro senza vie di uscita). Breve ma fottutamente intenso.
(Paolo Chemnitz)