di Kenneth Anger (Stati Uniti, 1963)
Oltre ai tanti Maestri del cinema celebrati in ogni dove, esistono anche dei grandi registi che durante la loro carriera si sono dedicati esclusivamente (o quasi) ai cortometraggi. Tra i nomi più apprezzati nel nostro ambito, non possiamo che citare Richard Kern (notevoli i suoi oltraggiosi super8 underground a partire dagli anni ottanta) e ovviamente Kenneth Anger, controverso personaggio classe 1927. Nato a Santa Monica in California, Anger è considerato un pilastro del sottobosco sperimentale e avanguardistico americano: da giovane il suo interesse per l’occultismo e per le dottrine thelemiche influenza enormemente il suo background culturale, così già nel 1954 egli gira “Inauguration Of The Pleasure Dome”, un corto visionario ispirato ai rituali di Aleister Crowley. Kenneth Anger non è solo cinema, il 1958 infatti è l’anno di “Hollywood Babilonia” (un libro scandalo sui crimini e i misfatti di Hollywood che però viene presentato solo nel 1966, per poi essere censurato e riammesso soltanto nove anni dopo!).
Tra i vari cortometraggi degni di attenzione, è impossibile non approfondire titoli come “Scorpio Rising” (1963) o il tanto discusso “Lucifer Rising” (1972), quest’ultimo legato a personaggi emblematici come Jimmy Page (Led Zeppelin) o Bobby Beausoleil (un membro della Manson Family). Oggi il nostro interesse si focalizza su “Scorpio Rising”, un corto di neppure mezzora sicuramente meno criptico (ma non per questo di facile comprensione) tra quelli succitati: Anger mette in scena un collage di immagini solo in apparenza scollegate tra loro, lasciando spazio a un bombardamento caleidoscopico di sequenze supportate soltanto dalla musica (e da un montaggio strepitoso), praticamente un lungo videoclip con brani rock & roll dell’epoca a rotazione.
La pellicola esplora il lascito iconografico di alcuni personaggi ribelli come James Dean e Marlon Brando (“Il Selvaggio” è un importante film di riferimento per Kenneth Anger), entrambi inseriti in un contesto che tocca i più svariati argomenti, dall’omosessualità al satanismo, dalla magia nera alla cultura dei bikers, fino al cattolicesimo e al nazismo. Il culto omoerotico della motocicletta diventa centrale proprio quando “Scorpio Rising” omaggia i soggetti di cui sopra, idoli di una generazione che Kenneth Anger associa successivamente con la figura di Gesù Cristo e infine con quella di Adolf Hitler. Tutti individui che hanno fondato qualcosa, simboli universali a cui molti adepti fanno ancora oggi riferimento, al di là del bene e del male. Un cortometraggio ricco di collegamenti e quindi in continua trasformazione, esattamente come espresso metaforicamente dallo scorpione in ambito esoterico: un cambiamento che fluttua tra le immagini del film e che ricopre una particolare importanza anche dal punto di vista sessuale (lo scorpione è il segno zodiacale connesso agli organi riproduttivi).
Registi come Martin Scorsese e David Lynch hanno citato Kenneth Anger come influenza basilare per la loro carriera: “Scorpio Rising” è un corto che capovolge la realtà, mostrandoci il lato oscuro della metropoli newyorkese e degli ambigui personaggi che la affollano. In questo caso è puro cinema LGBT dagli intensi contorni metafisici, surreali e psichedelici. Un manifesto fondamentale dell’epoca, avanti anni luce rispetto alle derive acide che esploderanno nella seconda metà di quel decennio.
Per concludere, una piccola curiosità: anche la musica non è stata a guardare, nel 1985 Adam Ant ha dedicato un brano al protagonista del corto mentre nel 2002 i Death In Vegas hanno intitolato il loro terzo album “Scorpio Rising”. Tanta roba, ovviamente.
(Paolo Chemnitz)