Il Giorno Di San Valentino

il giorno di san valdi George Mihalka (Canada, 1981)

Per molti anni “Il Giorno Di San Valentino” (“My Bloody Valentine”) è rimasto un film piuttosto sconosciuto, almeno fino a quando nel 2009 è stato realizzato e distribuito (anche nei cinema italiani) un trascurabile remake dal titolo “San Valentino Di Sangue”. Ma già in tempi non sospetti Quentin Tarantino aveva osannato questo slasher movie canadese, definendolo il suo preferito in assoluto, una rivelazione forse esagerata ma a nostro avviso decisamente rispettabile. In effetti, “Il Giorno Di San Valentino” prende le dovute distanze dal trend del momento (tutta quella serie di pellicole ambientate attorno a un lago oppure a un raduno di studenti dal basso quoziente intellettivo), spostando le vicende in una location alquanto originale e suggestiva, un tranquillo villaggio minerario sulla sponda atlantica del Canada (George Mihalka gira nella provincia marittima della Nuova Scozia).
Ci troviamo esattamente a Valentine Bluffs. Qui, in seguito a un’esplosione dovuta a un problema nelle condutture del metano, un gruppo di operai passa a miglior vita eccetto Harry Warden, l’unico sopravvissuto alla tragedia. Le sue condizioni sono comunque critiche e lo shock subìto provoca in lui un vistoso trauma psicofisico. Così l’uomo (nonostante anni di cure e una lunga riabilitazione) esce fuori di senno, uccidendo prima alcuni dottori della clinica e infine fuggendo via da quel posto. Con un avvertimento scritto con il sangue: chiunque in paese oserà festeggiare San Valentino, sarà brutalmente trucidato. Vent’anni dopo quel giorno infausto, il tabù viene infranto da alcuni giovani del luogo in cerca di divertimento dentro le miniere, una decisione per loro infelice poiché fa avverare le minacce di Warden, le quali si traducono con una catena di omicidi sempre più efferati e cruenti.
Roses are red, violets are blue, one is dead and so are you” è un messaggio intimidatorio che farebbe impallidire i bigliettini romantici che gli innamorati si scambiano il 14 febbraio. “Il Giorno Di San Valentino” dopotutto non scherza affatto e quando sullo schermo cominciano le uccisioni (a dir poco fantasiose!), il sangue scorre abbastanza copiosamente. L’importante è non accontentarsi della versione censurata che gira nel nostro paese (un’edizione home video massacrata dai tagli) per focalizzarsi invece sulla più consona director’s cut americana di 93 minuti (quella originaria di 99 minuti, a detta dello stesso regista, è andata perduta).
Oltre al fattore violenza, la carta vincente del film è legata alle atmosfere. I cunicoli delle miniere rappresentano un oscuro mondo capovolto, un inferno nel quale si muove a suo agio questo individuo con la maschera e il piccone (un vero uomo nero intenzionato a compiere la sua carneficina). Ma anche al piano di sopra le cose non vanno meglio, poiché Valentine Bluffs è una grigia località operaia che non conosce pace, pure quando è arrivato il tempo dei (proibiti) festeggiamenti. Una clima claustrofobico che riscatta un mediocre comparto attoriale e una tensione che si accende a intermittenza: il resto però è storia e il film di George Mihalka si ritaglia meritatamente il suo angolo di gloria all’interno del genere di riferimento. Lo slasher ideale per un San Valentino alternativo.

3,5

(Paolo Chemnitz)

il giorno di

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