Brawl In Cell Block 99

brawl in cell block 99di S. Craig Zahler (Stati Uniti, 2017)

S. Craig Zahler giunge al suo secondo lavoro, con un terzo già in fase di post-produzione intitolato “Dragged Across Concrete” (2018). Rispetto all’ottimo debutto “Bone Tomahawk” (2015), con “Brawl In Cell Block 99” cambia lo scenario ma non cambia la sostanza: stesso identico minutaggio (due ore e dodici minuti in tutto), un decisivo elemento perturbante di matrice horror e ancora una volta una solida regia che ci conduce per mano all’interno di una storia palpitante, la quale incolla i nostri occhi allo schermo. Ma dagli sconfinati paesaggi western del film con protagonista Kurt Russell ci spostiamo negli spazi angusti di un carcere, un opposto vincente che trova nuovamente preparato il regista e sceneggiatore di Miami, qui alle prese con un delirante mix tra crime movie e prison movie (il cui script è antecedente rispetto a quello di “Bone Tomehawk”).
Vince Vaughn interpreta l’imponente Bradley Thomas, un gigante appena licenziato dal lavoro. La sua giornata prosegue nel peggiore dei modi quando la moglie Lauren (Jennifer Carpenter) gli confessa un tradimento: davanti a un bivio importante, l’unica possibilità per Bradley è quella di cercare di ricostruire tutto daccapo, tornando a fare il corriere della droga nel mondo della malavita. Durante una notte, una missione delicata finisce nel sangue e l’uomo viene sbattuto dietro le sbarre per sette anni, da qui ha inizio un calvario che non solo riprende per filo e per segno alcune sadiche dinamiche dei prison movie (i secondini bastardi, le celle maleodoranti, le risse in cortile), perché quella di Bradley diventa anche una folle scalata nel più infimo carcere di massima sicurezza prima che qualcuno, là fuori, colpisca nel modo più crudele possibile i suoi affetti più cari. Un dramma nel dramma, che il regista ci sputa in faccia fottendosene del buon gusto e del politicamente corretto. “Brawl In Cell Block 99” è segnato infatti da una violenza devastante e spesso inverosimile (le coreografie sembrano prese in prestito da un videogioco), una scia di sangue che prevede teste spappolate o arti spaccati letteralmente in due.
S. Craig Zahler punta tutto sul personaggio di Bradley, un invincibile e ironico antieroe che seguiamo fotogramma dopo fotogramma in questo viaggio all’inferno di sola andata. Lo stesso Vince Vaughn ha lavorato sodo per incarnare al meglio il protagonista: tanta palestra, tre mesi di boxe e una lunga preparazione fisica che lo ha trasformato in uno schiacciasassi irrefrenabile (la scena in cui distrugge a pugni l’automobile sotto casa mostra tutta la sua forza disumana, senza l’ausilio di controfigure).
“Brawl In Cell Block 99”, già presentato fuori concorso al festival di Venezia nel 2017, è un’opera che segna in maniera importante questi primi giorni dell’anno nuovo. Zahler si conferma un regista capace di valorizzare ogni inquadratura e di dirigere al meglio gli attori, prerogative che non lasciano dubbi sull’effettiva qualità dei suoi film. Già scalpitiamo per il prossimo.

4,5

(Paolo Chemnitz)

brawl in cell block 99_

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