Rats – Notte Di Terrore

Ratsdi Bruno Mattei (Italia, 1984)

E se un giorno il mondo fosse dominato dai topi? Nel 1984 Bruno Mattei e Claudio Fragasso (non accreditato) realizzano un piccolo cult (almeno per qualcuno) del cinema post-atomico italiano, dopotutto “Rats” è un film che si appropria di una componente horror tanto efficace quanto divertente. Al di là dei suoi evidenti difetti.
In seguito a un olocausto nucleare, i pochi sopravvissuti si sono divisi tra coloro che vivono in alcune città sotterranee e altri individui (chiamati i nuovi primitivi) costretti a vagare alla luce del sole. Un gruppo di questi, composto da uomini e donne, si imbatte in un villaggio misterioso: nonostante la presenza di numerosi cadaveri orrendamente dilaniati, gli avventurieri decidono di stabilirsi nella cittadina dopo aver scoperto una considerevole quantità di viveri, oltre a una serra con diverse piante da frutto e un depuratore d’acqua piovana. Durante la notte però, migliaia di ratti particolarmente aggressivi (presumibilmente a causa delle radiazioni) si scagliano contro i protagonisti, pronti a dilaniarli uno per uno. Inizia così una dura battaglia tra uomini e topi.
Girato a Roma negli studi De Paolis (ma anche sul set appena utilizzato da Sergio Leone per “C’era Una Volta In America”), il film di Bruno Mattei rivela ben presto tutti i suoi limiti dettati dal budget, pur mantenendosi interessante nelle atmosfere lugubri di questo underworld dominato dalle succitate bestie fameliche. Anche se il livello degli attori e dei dialoghi lascia il tempo che trova (non poteva mancare la patetica e ripetuta esclamazione “non voglio morire!”), le peculiarità che riescono a colpire lo schermo sono altre: le scene con i topi sono realizzate discretamente (come quella del roditore che esce dalla bocca di un cadavere) e le divagazioni gore funzionano a dovere. Il resto ovviamente è un delirio totale, complice una sceneggiatura piuttosto sgangherata che culmina però in un finale indimenticabile (il twist è geniale e vale mezzo punto in più nella valutazione complessiva).
Insieme a “Virus” (1980), “Rats – Notte Di Terrore” si rivela il più godibile tra i b-movie realizzati dal regista romano, un compendio di citazioni sparse (Romero incluso) che messe nel frullatore finiscono addirittura per risultare originali. Quello di Bruno Mattei è cinema artigianale: trash oltremisura, improbabile (anche negli atroci costumi pseudo-punk dei protagonisti) ma comunque mai pretestuoso, motivo per il quale ci si può avvicinare all’opera in esame senza alcun timore. L’intrattenimento è assicurato, è lecito però sorridere immaginandosi qualche membro della troupe intento nel lanciare secchiate di topi contro i poveri protagonisti del film. Una dignitosa variante apocalittica, meglio di niente.

2,5

(Paolo Chemnitz)

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