di Ovidio G. Assonitis e Robert Barrett (Italia/Stati Uniti, 1974)
Quella di “Chi Sei?” è una storia già vista: in Italia non ha mai incontrato i favori della critica, mentre in America il film è considerato un vero cult (con il titolo di “Beyond The Door” la pellicola incassò ben quindici milioni di dollari!). Tutto nella norma, considerando che il regista Ovidio G. Assonitis (qui Oliver Hellman) ha sempre trovato la formula giusta per un cinema derivativo ma capace di soddisfare le esigenze di qualsiasi tipo di pubblico (pensiamo al successivo “Tentacoli”).
Assonitis dirige questo esordio in combutta con Roberto D’Ettorre (Robert Barrett) e dimostra di saper maneggiare la materia filmica con grande perizia tecnica, “Chi Sei?” infatti prima di essere un horror demoniaco è un lavoro importante che non possiamo neppure inserire in un’ipotetica seconda fascia da b-movie, poiché poggia su una produzione di livello superiore. Il plot non è di certo inedito, con il punto di riferimento principale che va ricercato in “Rosemary’s Baby” (1968) più che ne “L’Esorcista” (1973): Assonitis tuttavia non aveva ancora visto il film di William Friedkin, ma era rimasto molto colpito dall’omonimo romanzo di Peter Blatty del 1971. L’uscita nelle sale statunitensi fu comunque tempestiva e “Chi Sei?” riuscì ad accodarsi al successo del suo precursore cinematografico.
Dopo una suggestiva scena iniziale a lume di candela (in realtà sono molte e si tratta di un rituale satanico), un uomo di nome Dimitri viene perseguitato dal Demonio che gli concede una possibilità di sopravvivenza, pena la morte a causa di un incidente stradale. Egli deve rintracciare la sua ex compagna Jessica (ormai sposata e madre di due figli, in attesa di un terzo), la quale nel frattempo inizia ad accusare i sintomi di una chiara possessione diabolica. Una trama semplice ma ingegnosa che si sviluppa a San Francisco (gli interni sono stati girati a Roma) e che rinuncia a qualsiasi compromesso legato agli aspetti religiosi, qui praticamente inesistenti.
Non c’è nessun esorcismo in “Chi Sei?”, non a caso Assonitis procede concentrandosi sul rapporto tra i vari personaggi più che sulla sconfitta del maligno, pur piazzando qua e là alcune immagini di sicuro effetto (il vomito verde o le bambole che si animano). La forza del film è da ricercare proprio in questa dimensione laica e autonoma, un miracolo all’italiana che riesce a ottenere il massimo anche dalla regia e dal montaggio (eccelso), oltre che da un buon comparto attoriale (Juliet Mills, Gabriele Lavia, Richard Johnson) e da una colonna sonora tra le migliori del periodo (opera del nostro Franco Micalizzi). Un piccolo must per tutti gli appassionati del genere demoniaco.
(Paolo Chemnitz)