Amateur Teens

amateur teensdi Niklaus Hilber (Svizzera, 2015)

Anche nella ricca Svizzera gli adolescenti devono scontrarsi con la dura realtà della crescita, delle fatue amicizie, delle delusioni e delle prime esperienze sessuali. Non sono certo identici agli ingenui ragazzini americani di “Kids” (1995) e neppure agli irruenti teenager cresciuti nella Serbia post guerra civile di “Clip” (2012), eppure il filo logico che lega le molte pellicole dedicate al tema è sempre ben visibile. Si tratta di problematiche universali che coinvolgono giovani solo in apparenza spavaldi e sicuri, perché la loro incoscienza è sintomo di continue incertezze e paure. Una mancanza di comunicazione con la famiglia che viene amplificata dall’uso smisurato dei social network, una realtà parallela che funge da motore per le vicende di “Amateur Teens”, titolo che lascia trasparire l’immaturità della generazione YouPorn (non solo Facebook quindi).
Il regista Niklaus Hilber incentra la storia su un gruppo di quattordicenni di Zurigo: c’è Milena, bella ma finta, una biondina che si esalta per i ragazzi più grandi e misura la propria autostima sul numero di friend request che ha sui social. Poi c’è Sabrina, un volto umano, innamorata di un suo coetaneo di origini turche, Selim. Infine conosciamo Lara, l’ultima arrivata in classe e oggetto di bullismo da parte delle sue compagne (la chiamano taliban girl perché non si depila le parti intime). Oltre a loro, una schiera di giovanissimi impacciati ma quotidianamente attirati dalla trasgressione (in questo caso alcool e sesso di gruppo). Duri fuori, dilettanti dentro.
Hilber mantiene le distanze senza giudicare, lasciando scorrere gli eventi verso un epilogo amaro e beffardo, che ribalta addirittura la nostra percezione iniziale dei personaggi. Un merito importante, anche se “Amateur Teens” non ha quella carica shock delle opere di Larry Clark (la violenza qui non è mostrata ma suggerita) e nemmeno l’aggressività di un film dinamico ed esplicito come “Clip”. Ma il problema di questo lavoro (lo scorso anno inserito nella rosa dei migliori film svizzeri) lo riscontriamo soprattutto in alcune scelte stilistiche: il montaggio è sballato, con una serie infinita di stacchi improvvisi (con schermata bianca) che a lungo andare diventano insostenibili. Poi c’è una divisione in cinque atti che non ha modo di esistere, perché l’opera procede in maniera lineare, senza cambiare registro o protagonisti nel corso delle varie parentesi proposte. Un peccato, perché gli interpreti sono validi e la materia è trattata con la giusta credibilità, senza concedere nulla allo spettacolo e al voyeurismo (a parte qualche scena rubata da YouPorn).
“Amateur Teens” è un coming of age che comunque, al di là dei difetti, si dimostra interessante per il modo pacato con cui mette in scena il disagio adolescenziale. Un vuoto che rischia di implodere se non viene costantemente monitorato dagli adulti (ecco che così il ruolo della psicologa all’interno della scuola diventa superfluo, praticamente di facciata). Zurigo come Belgrado. Zurigo come New York.

3

(Paolo Chemnitz)

ama

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...