di José Mojica Marins (Brasile, 1967)
José Mojica Marins aka Coffin Joe ha ottantuno anni ma ancora continua a fare cinema sia come attore che come regista di piccoli cortometraggi. Un beniamino non solo in Brasile, capace di regalarci una lunga serie di film incentrati sulla figura di Zé Do Caixão, personaggio ormai inscindibile dalla sua reale esistenza. Un’etichetta impossibile da rimuovere, un po’ come per il binomio Bruce Campbell/Ash nella saga di “Evil Dead”.
I film di culto legati a questo protagonista vanno ricercati negli anni sessanta: il primo, più breve, è “A Mezzanotte Possiederò La Tua Anima” (1964), mentre il sequel (della durata di quasi due ore) lo prendiamo in considerazione perché ci offre alcuni picchi mai più toccati dal cinema di Marins. “Questa Notte Mi Incarnerò Nel Tuo Cadavere” arriva tre anni dopo e Zé Do Caixão rimette subito le cose in chiaro (“la vita è tutto e la morte è niente? Oppure la vita è niente e la morte è tutto?”), le solite eccentriche farneticazioni declamate con uno spirito a dir poco teatrale e istrionico. Subito dopo, assecondato dal suo storpio servitore freak, egli rapisce sei ragazze poiché progetta di sceglierne una, la quale potrà garantirgli la prosecuzione della sua stirpe. Ovviamente le povere malcapitate sono costrette a sopportare delle prove terrificanti, ricoperte da centinaia di tarantole (vere!) che camminano sui loro corpi (con le urla strazianti delle cinque più deboli che poi vengono lasciate morire in mezzo ai serpenti).
Il film è abbastanza ridondante e la sceneggiatura praticamente è abbozzata, Marins è talmente in botta di ego che le sue sentenze vengono ripetute all’inverosimile. Il suo look è inconfondibile (cilindro in testa, barba, mantello nero), una sorta di ateo onnipotente che parla con toni blasfemi e sopra le righe, qualcosa di maledettamente avanti per gli anni sessanta. Ma il colpo di genio è dietro l’angolo, così dal bianco e nero si passa improvvisamente al colore, dieci minuti pazzeschi nei quali il protagonista si ritrova in un inferno dantesco, tra zolfo, fumo, esplosioni, teste e arti che sbucano dalle pareti, anime tormentate e una fotografia degna del miglior Mario Bava. Una parentesi che rappresenta senza dubbio l’apice visionario del regista, motivo per il quale “Questa Notte Mi Incarnerò Nel Tuo Cadavere” (“Esta Noite Encarnarei No Teu Cadáver”) è una pellicola più che consigliata se cercate un b-movie originale, folle e macabro.
Nonostante le varie ingenuità di fondo, è impossibile non guardare con simpatia a un film del genere, completamente incentrato sulle vicende di un personaggio atipico e bislacco che buca lo schermo in un istante. L’iconografia legata a Zé Do Caixão ancora oggi resta un piccolo fenomeno sudamericano che attira seguaci e appassionati da ogni dove. Noi compresi, ovviamente.
(Paolo Chemnitz)
Mai visto ma lo vedrò, non foss’altro per la scena di cui ritagli il fotogramma, splendida
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