Quella Notte In Casa Coogan

quella notte in casa coogandi Lee Madden (Stati Uniti, 1971)

Charles Manson ha lasciato un segno anche nel cinema e non poteva essere altrimenti. Da un lato attraverso alcune opere biografiche incentrate sul suo personaggio e sulla family che gravitava attorno a lui (ricordiamo “Helter Skelter”, film televisivo del 1976 o il più recente “The Manson Family” del 1997), ma anche con pellicole nelle quali non viene citato in modo esplicito, dove però è ben presente l’influenza di un culto del caos avverso a quello istituzionale.
“Quella Notte In Casa Coogan” (ancora meglio nel titolo originale “The Night God Screamed”) appartiene alla seconda categoria ed esce nel 1971, un periodo di grande fermento culturale legato soprattutto ai postumi della rivoluzione hippie, alle suggestioni lisergiche e all’emergere di nuove aggregazioni religiose. Un mondo alternativo che spaventava i benpensanti ancorati alla tradizione e a quel moralismo di stampo cattolico per molti superato. Lee Madden fa scontrare queste due fazioni con risultati apprezzabili: già nell’incipit vediamo un santone biancovestito (un Cristo con l’aria da Charles Manson) che incanta i suoi seguaci con discorsi farneticanti. Lo ritroviamo poco dopo, quando in una stazione di servizio incrocia il destino di un reverendo, il quale ingenuamente lo invita a una sua predica la sera stessa. Il gruppo di fricchettoni si presenta quando tutti se ne sono andati, insultando, rapinando e inchiodando sulla croce il falso profeta (da loro così definito). Una scena molto cruda che chiude la parte introduttiva del film, aprendone una seconda certamente diversa, con protagonista la donna testimone oculare di quella tragedia, già minacciata in tribunale e poi costretta a subire un assedio da vero e proprio home invasion durante la sua permanenza nella casa dei Coogan, dove trascorre un weekend per badare ai figli adolescenti di una coppia.
La tensione che si respira nell’ultima mezzora dell’opera è palpabile e ben costruita dal regista, con le vittime prese di mira da segnali inquietanti lanciati da queste oscure presenze nel giardino. Siamo immersi in un buio denso e a volte soffocante, prima di un twist che può sembrare azzardato ma che comunque non cambia più di tanto le carte in tavola. Fin qui tutto bene, ma “Quella Notte In Casa Coogan” ha purtroppo alcuni aspetti negativi che inficiano sul giudizio complessivo: molte reazioni dei personaggi sono insolite, ridicole e poco inclini alla realtà dei fatti, inoltre la critica sociale sull’isteria post-mansoniana è solo abbozzata in modo schematico, senza approfondimenti di sorta. Un vero peccato, perché al di là di un budget ridotto all’osso, il film di Lee Madden è insolito e non offre quella sensazione di già visto tipica di alcuni horror derivativi di marca 70s. Con una maggiore attenzione per i particolari e un briciolo di fortuna in più, quest’opera sarebbe potuta diventare un cult del periodo, invece si assesta su livelli discreti senza pungere a dovere nei passaggi clou. I curiosi e gli amanti del cinema legato al fanatismo religioso in salsa thriller possono comunque farsi avanti, non resteranno delusi.

3

(Paolo Chemnitz)

quella notte

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