The Untold Story

the-untold-story-1993di Herman Yau (Hong Kong, 1993)

La celebre Category III (o semplicemente Cat III) fu introdotta a Hong Kong nel 1988 all’interno di un più vasto sistema di classificazione cinematografica, redatto in base alla fruibilità dei film da parte del pubblico. Le pellicole che finivano in questo gruppo erano quelle severamente vietate ai minori di 18 anni, una lista infame che soprattutto durante gli anni novanta fu uno dei motori più vivi e sinceri del cinema di confine dell’intero estremo oriente.
“The Untold Story” è tra i lavori chiave di quel decennio: un horror cinico e perverso ma a tratti stemperato da una componente comedy piuttosto marcata, un linguaggio cinematografico che ritroviamo spesso in un certo tipo di prodotti simili (se per noi può sembrare una scelta scellerata, bisogna farsene una ragione perché col senno di poi è anche questa prerogativa a rendere così folle e originale il film in esame).
L’opera, ispirata a una storia accaduta davvero durante il 1985, ha come protagonista assoluto Wong, un assassino scappato da Hong Kong a Macao e qui riuscito a rifarsi una vita lavorando in un ristorante di sua proprietà. Ma la sua indole malata continua a fare vittime, le quali con meccanica precisione vengono fatte a pezzi per poi essere utilizzate per cucinare ravioli di carne umana. Quando la polizia riesce a catturarlo, le vicende del film si spostano all’interno di una prigione, un luogo dove il protagonista diventa oggetto di soprusi da parte degli altri carcerati, una fase nella quale il ritmo forsennato della prima mezzora lascia spazio a qualche timido momento di riflessione. Si tratta comunque di un fuoco di paglia, poiché anche qui assistiamo a una serie di scene sia bizzarre (Wong che beve il piscio per curarsi) che atroci (il flashback con la strage della famiglia, bambini inclusi).
Herman Yau (in combutta con Danny Lee) realizza un lavoro a dir poco delirante, incentrato su un protagonista fuori di testa che lascia il segno in modo indelebile: Anthony Wong interpreta questo psicopatico che buca letteralmente lo schermo, una figura così semplice e realistica da risultare molto più credibile di tante altre affini viste al cinema. Lo stesso Wong si aggiudicò il premio come miglior attore agli Hong Kong Film Awards, un risultato inusuale proprio perché relativo a un prodotto estremo pieno zeppo di splatter e di contenuti politicamente scorretti (tra cui uno stupro).
La comicità di alcune sequenze che vedono invischiati i poliziotti è il complemento piuttosto ambiguo con il quale scende a patti “The Untold Story” durante i suoi 95 minuti, scene che a un primo impatto lasciano basiti ma – come accennavamo sopra – è proprio da questo mix allucinante che esce fuori la vera anima del film, a suo modo unico nella sua scelleratezza. Uno degli horror orientali più incredibili mai concepiti durante gli anni novanta, assolutamente da non perdere.

4,5

(Paolo Chemnitz)

theuntold

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