Outlaws And Angels

outlawsdi JT Mollner (Stati Uniti, 2016)

In un periodo in cui l’horror e il thriller ricorrono con frequenza al tema dell’home invasion, il regista americano JT Mollner proietta le suggestioni di cui sopra nel selvaggio New Mexico dell’ottocento, un ritorno al passato nel quale la casa moderna (in teoria quasi inaccessibile) viene spogliata e ridotta a un semplice e indifeso ranch di frontiera. Con “Outlaws And Angels” siamo al cospetto di un western tra i più violenti visti sullo schermo negli ultimi anni, uno dei tanti titoli che stanno dando forma con una certa continuità a un’interessante ma ancora indecifrabile commistione di generi (horror, dramma, thriller e appunto western), pensiamo a “Bone Tomahawk” (2015) o al recente e controverso “Brimstone” (2016).
Un gruppo di malviventi fugge da un paese in seguito a una rapina finita in modo tragico: poco dopo, questi criminali si mettono alla ricerca di viveri e per trovare il necessario fanno irruzione dentro una tranquilla fattoria (nella quale vive una famiglia religiosa composta da padre, madre e due figlie). I quattro malcapitati, una volta sotto scacco, sono costretti a subire umiliazioni di ogni tipo, tra molestie sessuali, botte, calci e sodomia, con il sangue sempre in bella vista nei momenti topici.
Sicuramente in due ore spaccate qualche pausa è inevitabile, il regista sembra infatti voler girare troppo attorno a certe situazioni e la Sindrome di Stoccolma che emerge a un certo punto ha dei colpi a favore ma non convince del tutto. Nonostante ciò, “Outlaws And Angels” scivola via lasciandoci a fine visione moderatamente disturbati e soddisfatti, anche grazie al modo piuttosto grezzo e diretto con cui vengono narrate le vicende. La location è praticamente una sola (la casa) e il senso di impotenza derivato da questo gioco tra il gatto e il topo è palpabile, prima di un twist finale in apparenza forzato ma capace di aggiungere un po’ di sale a un plot che altrimenti sarebbe potuto risultare eccessivamente scontato.
Nel cast segnaliamo la femme fatale Francesca Eastwood nel ruolo di Florence Tildon, la quale seguendo le orme del suo famoso paparino Clint già si diverte a fare il bello e il cattivo tempo sul set. Discreta la sua prova, così come quella degli altri interpreti, diretti con buon piglio da un regista non sempre capace di infondere il giusto ritmo alla storia ma comunque a suo agio in queste derive exploitation di un genere che continuiamo a monitorare con interesse. Dopotutto JT Mollner qui è al suo esordio e non potevamo chiedere di più: “Outlaws And Angels” è un film dotato di quell’appeal che potrebbe fare breccia tra i cultori del western in un’ottica di ampio respiro. Perché a parte le atmosfere cruente e polverose di un’epoca storica che il cinema ci ha raccontato fin troppo bene, qui a prevalere è un sadismo becero che rimanda direttamente all’approccio da thriller contemporaneo. Tra vittime, carnefici e una vendetta scritta con il sangue.

3

(Paolo Chemnitz)

outlaws_and_angels

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