La Belva Col Mitra

La-belva-col-mitra-cover-dvddi Sergio Grieco (Italia, 1977)

Le immagini che scorrono sullo schermo di un televisore durante “Jackie Brown” (1997) di Quentin Tarantino sono quelle di uno degli ultimi gloriosi poliziotteschi italiani, “La Belva Col Mitra” di Sergio Grieco, un sentito omaggio a un film sadico e violento che vede protagonista uno spietato Helmut Berger nei panni di Nanni Vitali, un criminale appena evaso dal carcere insieme a tre complici. E’ il 1977 e il genere ormai è agli sgoccioli, così il regista prova a dare una scossa alle vicende, ambientandole non più nelle caotiche metropoli viste e riviste nelle pellicole precedenti (pensiamo a Roma, Milano, Napoli o Genova) ma nelle zone rurali della provincia di Ancona, tra i comuni di Senigallia, Ostra e Montemarciano.
La splendida colonna sonora di Umberto Smaila dà subito il via a questa fuga disperata tra il mare Adriatico e le colline antistanti, una scia di sangue che nei primissimi minuti del film tiene con il fiato sul collo: un auto rubata, il titolare di un distributore rapinato e picchiato a sangue, un sequestro (con la vittima fatta sparire nella calce viva) e uno stupro (la donna presa di mira da Nanni Vitali è Giuliana, interpretata da Marisa Mell). Con un biglietto da visita del genere “La Belva Col Mitra” trova un posto speciale tra i poliziotteschi più violenti di sempre, un prodotto grezzo e trucido ma allo stesso tempo scolastico e approssimativo, complice una carrellata di personaggi di contorno poco interessanti, commissario incluso. Inoltre la sceneggiatura non è curata affatto, ma in questo caso si tratta di un male minore, poiché il protagonista è una carogna sanguinaria che tiene banco anche quando il film tende a spegnersi con il passare dei minuti, nonostante un finale di buona intensità.
Sergio Grieco chiude la sua quasi trentennale carriera con una manciata di titoli tra cui appunto questo, un colpo di coda velenoso dopo una valida immersione in territori nunsploitation (“Le Scomunicate Di San Valentino” del 1974) e la discussa virata con i pariolini assassini de “I Violenti Di Roma Bene” (1976). “La Belva Col Mitra” è un tassello importante per il cinema poliziottesco, non tanto per la trama o per le scene action (qui meno debordanti, ma Grieco non è di certo Castellari), ma per le spoglie e curiose location marchigiane e per un grande trascinatore come Helmut Berger, un attore sempre a suo agio in questi ruoli folli che rispecchiavano la sua vita privata alquanto turbolenta e instabile. Dopotutto il personaggio di Nanni Vitali, in quanto a cattiveria e carisma, si può affiancare al memorabile Giulio Sacchi (Tomas Milian) visto in “Milano Odia: La Polizia Non Può Sparare” (1974). A volte basta veramente poco per amare un b-movie, nonostante i suoi difetti. L’ennesimo caso è rappresentato proprio da questa pellicola.

4

(Paolo Chemnitz)

la belva

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