Blue Sunshine

bluedi Jeff Lieberman (Stati Uniti, 1977)

Durante la seconda metà degli anni settanta, in America era in corso una sorta di caccia alle streghe contro i consumatori di LSD, messi in allerta sugli effetti di questa droga dalle autorità dello stato. Addirittura fu diramata in giro la voce che gli acidi avevano sul corpo lo stesso effetto delle radiazioni! Jeff Lieberman, il quale aveva provato più volte questa sostanza, rimase talmente affascinato da tali bislacche leggende metropolitane che iniziò subito a buttare giù la sceneggiatura per “Blue Sunshine”, un film bizzarro e davvero particolare, recentemente restaurato e pubblicato in blu-ray per il mercato americano (ricordiamo che la pellicola in Italia fu rinominata, in maniera abbastanza superficiale, “Sindrome Del Terrore”).
Una festa come tante a casa di amici si trasforma in una tragedia. Uno degli invitati ha una parrucca che nasconde un cranio completamente calvo, il sintomo di una furia omicida risultato di una lunga gestazione: tutte le persone che anni addietro avevano abusato di LSD, iniziano lentamente a perdere i capelli per poi ritrovarsi solo con alcuni ciuffi in testa, sviluppando allo stesso tempo un istinto primordiale che li trasforma in pazzi psicopatici.
Lieberman tratta un tema molto inquietante, dai risvolti socio-politici ben delineati, affidando le redini della storia al protagonista Jerry (Zalman King), testimone di quei fatti incresciosi durante il party nel quale furono massacrati alcuni partecipanti. Proprio il sopravvissuto è il principale indiziato dalla polizia, dopo una strage che costringe l’uomo a fare delle ricerche personali per potersi scagionare da quelle accuse infondate, ricerche che gli fanno scoprire l’agghiacciante verità.
Girato interamente a Los Angeles in cinque settimane, “Blue Sunshine” è un film strano, non facile da approcciare, anche per via di una certa discontinuità nella narrazione, che alterna momenti serrati e deliranti ad alcune pause evitabili e poco fruibili. Un horror lunatico, così come i suoi protagonisti assassini, accostati proprio al nostro satellite durante i titoli di testa, quella sfera liscia e luminosa che ricorda appunto le forme del cranio senza capelli.
Insieme ai vermi di “Squirm” aka “I Carnivori Venuti Dalla Savana” (1976) e al successivo più canonico “Just Before Dawn” (1981), con “Blue Sunshine” un bravo (ma sottovalutato) regista come Jeff Lieberman cala un tris iniziale più che discreto, con l’opera in questione sicuramente molto più ricercata per lungimiranza sulle tematiche trattate (il body horror lisergico è una deriva originale per quel periodo). Un film da recuperare, soprattutto per questo motivo.

3,5

(Paolo Chemnitz)

bluesun

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...