The Treatment

the-treatmentdi Hans Herbots (Belgio, 2014)

“The Treatment” è un thriller che affronta un tema scabroso sempre difficile da raccontare nel cinema, quello della pedofilia. Non poteva che arrivare dal Belgio (terra che ha conosciuto diversi orrori in tal senso) questa storia davvero malsana, che si snoda attraverso le indagini dell’ispettore Nick Cafmeyer, già traumatizzato nella sua vita privata per la scomparsa del fratello molti anni prima.
Anche se il lato investigativo non è sviluppato con grande attenzione (un particolare comunque superfluo), esso rappresenta il fulcro che ci permette di penetrare nel buio universo di questa rete di pedofili che rapisce i bambini, li violenta e a volte li uccide, anche inconsapevolmente. La vera sorpresa giunge però nella seconda parte della pellicola, quando scopriamo che il mostro non solo è un maniaco sessuale ma è pure un individuo fortemente disturbato e ritardato mentalmente, un personaggio ambiguo (come tutti gli altri, del resto) che incarna il degrado e ce lo sbatte in faccia senza pietà, soprattutto nella scena più malsana in assoluto, con questo losco figuro intento a masturbarsi davanti a un padre di famiglia e al suo figlioletto, entrambi incatenati dentro una stanza.
“The Treatment” (il cui titolo originale è “De Behandeling”) ovviamente non mostra nulla, ma suggerisce una situazione cruda e decisamente poco appetibile per un pubblico non troppo allenato alla realtà più ripugnante raccontata attraverso lo schermo. Perché si tratta di una pellicola veramente oscura, di quelle che coinvolgono a livello emozionale catapultandoci in una location nella quale avvertiamo una situazione di pericolo costante, anche dentro le sicure pareti di una casa. Questo plumbeo senso di depravazione di cui è pregna ogni sequenza gravita di continuo nell’aria e ci conduce per mano attraverso un tunnel infernale che per due ore abbondanti ci tiene con il fiato sul collo, grazie soprattutto a buone interpretazioni attoriali e a una regia solida e mai sopra le righe.
“The Treatment” (ispirato per giunta a un libro di Mo Hayder) si dimostra uno dei migliori film sull’argomento, in compagnia di un altro thriller (stavolta tedesco, il misconosciuto “The Silence” del 2010) e di una gemma drammatica che risponde al titolo di “Michael” (2011) dell’austriaco Markus Schleinzer. Ottimo.

4,5

(Paolo Chemnitz)

treatment

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