di Robert Eggers (Stati Uniti, 2015)
Anno 1630: seguiamo la vita di una famiglia di semplici contadini in una fattoria isolata del New England. Persone timorate di Dio che presto diventano succubi di misteriose forze oscure legate alla magia nera, perdendo il controllo e la lucidità mentale per affrontarle e sconfiggerle. “The Witch” però, a dispetto del titolo, non è un horror legato alla stregoneria nel senso classico del termine, poiché il vero punto centrale del film si sorregge sull’inesorabile discesa nei meandri della follia di un capofamiglia e di sua moglie, accecati dalla superstizione e dalla paura dell’ignoto. Il regista Robert Eggers (qui al suo debutto) è bravo nel saper costruire una storia inquietante attorno a loro, indovinando tutti i personaggi (dai due gemellini piccoli che cantano filastrocche alla figlia maggiore Thomasin, interpretata da una Anya Taylor-Joy vera mattatrice dell’opera), ammantando il paesaggio circostante di un mood realmente cupo e lasciando che a parlare siano le atmosfere, il bosco impenetrabile o le ombre generate dalle candele durante la notte (l’uso esclusivo della luce naturale è fondamentale a tal proposito).
Ci sono pure gli animali a farci scendere i brividi sulla pelle: dalla lepre che sembra presagire sventure alla capretta munta che espelle sangue al posto del latte, un insieme di altre figure (il capro nero Black Phillip ha anche il suo forte appeal iconografico) che diventano complementari agli esseri umani stessi, integrandosi alla perfezione nel meccanismo a orologeria della sceneggiatura (la quale ci permette di atterrare su un finale arcano e sinistro che sembra echeggiare un quadro di Francisco Goya).
Robert Eggers dirige con bravura i pochi ma decisivi attori, interpreti eccellenti soprattutto nei momenti più concitati della pellicola (la scena della possessione è da incorniciare per dialoghi e coinvolgimento emotivo), ma è tutto il film a funzionare in maniera impeccabile, complice una location remota simile a un angolo di inferno governato dalla follia e dall’ignoranza dell’essere umano, qui assediato dalle sue stesse paure e incapace di trovare la lucidità necessaria per debellarle.
“The Witch” (o se preferite, “The VVitch: A New-England Folktale”) è tra i mystery/horror più efficaci degli ultimi tempi, una perla assoluta che ci ricorderemo anche tra molti anni.
(Paolo Chemnitz)